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Uomo trovato morto in ascensore a Montesilvano, sentenza il 31 ottobre

Uomo trovato morto in ascensore a Montesilvano, sentenza il 31 ottobre

PESCARA, 26 settembre – Arriverà il 31 ottobre la sentenza del processo per la morte di Donato Piangiarella, pensionato di 74 anni e dirigente di una squadra di calcio, trovato senza vita il 6 settembre del 2014, nell’ascensore di una palazzina in via Cerrano a Montesilvano. Per questa vicenda è imputata Happy Ayegbeni, donna nigeriana di 35 anni, che inizialmente era accusata di omicidio preterintenzionale, mentre adesso, dopo che nell’udienza precedente il pubblico ministero ha modificato il capo di imputazione, deve rispondere soltanto di omissione di soccorso.

Questa mattina, intanto, i legali di Ayegbeni hanno confermato la richiesta di rito abbreviato. Il gup Elio Bongrazio aveva fissato questa udienza proprio per consentire alla difesa, alla luce della modifica del capo di imputazione, di decidere se procedere con il rito abbreviato, come richiesto inizialmente, o con il rito ordinario.

Sulla base al nuovo capo d’imputazione, Ayegbeni è accusata di omissione di soccorso perché:

“dopo avere avuto, all’interno della propria abitazione, un alterco con Piangiarella Donato, nel corso del quale l’uomo riportava una ferita lacerocontusa in sede fronto-temporale per l’urto contro un margine rimanendo steso a terra, ometteva di prestare l’assistenza occorrente e di darne immediato avviso all’Autorità ed anzi portava fuori dalla propria abitazione, abbandonandolo all’interno dell’ascensore condominiale, il corpo del Piangiarella , il quale decedeva per insufficienza cardiaca acuta da ischemia miocardica acuta in grave coro-miocardiosclerosi”.

A giudizio dell’avvocato di parte civile, Alfredo Di Francesco, che assiste la moglie ed il figlio di Piangiarella, sarebbe stata invece una spinta a provocare la caduta della vittima. Di Francesco, in vista della discussione che si terrà il prossimo 31 ottobre, afferma:

“Confido nel fatto che un giudice scrupoloso come quello che si sta occupando del caso compia tutti gli approfondimenti necessari, perché non è possibile liquidare la morte di quest’uomo con una semplice omissione di soccorso”.

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