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Giovane imprenditore vittima di usura a Scafa, due arresti

Giovane imprenditore vittima di usura a Scafa, due arresti

PESCARA, 23 febbraio – In difficoltà economiche, un giovane imprenditore di Scafa chiede un prestito di 4.000 euro a due persone, che gli concedono la somma, pretendendo interessi per 1.500 euro. Non riuscendo a pagare, iniziano le minacce e, in pochi mesi, l’importo sale fino a 16.000 euro. I Carabinieri, a insaputa della vittima, avviano le indagini, che si concludono con due arresti, eseguiti all’alba di oggi. Nei guai, con l’accusa di usura, sono finiti Roberto Cirelli, ventiquattrenne di Pescara, e Andrea Nubile, ventiseienne di Scafa.

I militari dell’Arma della Compagnia di Popoli, diretti dal tenente Tonino Marinucci, hanno avviato le indagini dopo aver appreso delle difficoltà economiche dell’imprenditore. I militari dell’Arma hanno condotto accertamenti ed approfondimenti investigativi non solo con indagini tradizionali, ma anche grazie ad attività tecniche.

Il quadro emerso, illustrato nel corso di una conferenza stampa, è molto chiaro. Durante la primavera del 2016, l’imprenditore, non potendo accedere ai canali ufficiali di credito, chiede l’intermediazione di Nubile per ottenere il prestito, poi concesso da Cirelli. Non riuscendo a saldare il debito, iniziano le minacce e le ripetute richieste di pagamento. La vittima, alla fine, consegna 7.000 euro in contanti e la propria automobile, a garanzia di ulteriori 5.000 euro, per un totale di  12.000 euro di interessi, oltre alla restituzione dei 4.000 euro del prestito iniziale. In altre parole, per quel prestito i due strozzini hanno preteso 16.000 euro.

La Procura della Repubblica di Pescara, che ha coordinato le indagini, ha chiesto ed ottenuto dal gip le misure cautelari eseguite stamani dai Carabinieri di Popoli, supportati dai colleghi della Compagnia di Pescara. I due giovani sono ai domiciliari. Proseguono le indagini, per appurare se siano coinvolte altre persone.

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