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Valle Castellana: per la minoranza, a distanza di due anni dal sisma, è ancora “piena emergenza”

Valle Castellana: per la minoranza, a distanza di due anni dal sisma, è ancora “piena emergenza”

VALLE CASTELLANA, 3 luglio – A due anni dal terremoto a Valle Castellana è ancora “piena emergenza”. A denunciare i ritardi nella ricostruzione post sisma il gruppo di minoranza che sottolinea come solo qualche giorno siano stati avviati i lavori per le Sae (soluzioni abitative in emergenza). Lavori arrivati “in ritardo di un anno”, tuona l’opposizione,  “se si considera che a maggio 2017 era stata programmata, di concerto con la Protezione Civile, la costruzione di 32 Sae ed in aggiunta la realizzazione di 5 appartamenti con il recupero dell’ex edificio scolastico del capoluogo”. Ma non solo. Perché sempre a maggio 2017 era stata programmata e  la costruzione di una struttura per le attività commerciali a Valle Castellana e una struttura per il bar a Pietralta.

“A giugno 2017 vengono bloccate le procedure, compresa quella per il progetto di recupero dell’ex edificio scolastico – denunciala minoranza – A settembre chiediamo spiegazioni sui ritardi, e solo tramite Facebook, veniamo a conoscenza che la nuova amministrazione ha riprogrammato i lavori, prevedendo solo 13 Sae, nessuna soluzione abitativa a Pietralta. Ma i lavori annunciati non sono mai partiti. Contestualmente abbiamo appreso dalla stampa che la Regione aveva intenzione di acquisire da un privato 4 appartamenti a Pietralta, da destinare ad alloggi popolari. A seguito di sopralluogo, causa inidoneità della struttura, l’acquisizione degli alloggi non verrà mai autorizzata”.

I consiglieri di minoranza, nel ricostruire tutti i passaggi che hanno portati fino ad oggi, ricordano come nel frattempo  il Comune avesse avviato  d’ufficio controlli sulle richieste di contributo di autonoma sistemazione e sulle richieste di Sae, “per sanare, legittimamente, le irregolarità commesse dalla precedente amministrazione”.

“Arriviamo ad oggi, quando prendono avvio i lavori per la costruzione delle Sae al capoluogo, mentre rimangano inascoltate le richieste dei residenti di Pietralta, dove diverse famiglie di allevatori, imprenditori agricoli e forestali, che hanno l’esigenza di restare, resistono da mesi costretti a vivere in sistemazioni precarie . continuano i consiglieri di minoranza –  Per quale motivazione e a vantaggio di chi è stata stralciata la programmazione per le Sae già pianificata a maggio2017?  Ad oggi molte famiglie sfollate vivrebbero già in alloggi nuovi e antisismici. E ancora, Perché spendere 90.000 euro, denaro pubblico e stanziato per le emergenze, per espropriare 3000 mq di terreno di proprietà privata per realizzare un villaggio di casette al capoluogo? Perché questa scelta, quando l’amministrazione comunale avrebbe potuto recuperare un edificio già di proprietà pubblica, l’ex edificio scolastico, e realizzarci 5 appartamenti da destinare alle famiglie terremotate? Se fossero iniziati i lavori oggi al posto del rudere avremmo 5 alloggi per le famiglie sfollate”

 

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