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Violenza sulle donne, l’Abruzzo al lavoro per un Piano regionale

Violenza sulle donne, l’Abruzzo al lavoro per un Piano regionale

PESCARA, 24 novembre – L’Abruzzo ambisce alla creazione di un Piano regionale antiviolenza. Dei temi in questione si è discusso, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, nel corso del tavolo tecnico dal titolo “A dieci anni dalla Legge regionale sulla violenza di genere: punti di forze e aspetti critici” che si è svolto stamani a Pescara, nella sede della Regione.

Programmato dal Comune di Pescara, capofila del Progetto Sibilla (Sistema di azioni integrate per il potenziamento dei Centri Antiviolenza in Abruzzo), unitamente al Dipartimento per la Salute e Welfare della Regione Abruzzo, partner della governance del progetto, e con il coinvolgimento degli altri partner, il Tavolo è stato l’occasione per affrontare il tema della violenza sulle donne e della sua comunicazione, nonché un momento di approfondimento sul funzionamento della rete di protezione in Abruzzo. Punto di partenza sono stati i dieci anni dalla Legge regionale sulla violenza di genere, la n.31 del 2006, per poi passare per tutte le iniziative successive.

Ai lavori, nella sede della Regione, a Pescara, hanno preso parte il Comune di Pescara, con la referente del Progetto Sibilla , Roberto Pellegrino, la Regione Abruzzo, con l’assessore alle Pari opportunità, Marinella Sclocco, i centri antiviolenza, gli altri partner di progetto, tra cui il Comune di Chieti, il Comune di Vasto e il Comune dell’Aquila, e il mondo del giornalismo.

“Bisogna lavorare sulla continuità e l’importanza dei servizi antiviolenza – dice Pellegrino – Si deve agire anche sulla governance delle azioni generali di contrasto alla violenza. L’obiettivo deve essere arrivare ad un Piano regionale antiviolenza, agendo in materia di prevenzione, comunicazione, procedure e crescita culturale”.

Nell’esprimere soddisfazione per il percorso avviato, Sclocco ha ricordato lo stanziamento, prsesentato nei giorni scorsi, di 1,8 milioni di euro, nell’ambito dell’Fse, con l’obiettivo di sensibilizzare il territorio. Le risorse si aggiungeranno a quelle destinate al potenziamento delle strutture esistenti e alla nascita di quelle nuove e delle case rifugio.

“Gli episodi di violenza sulle donne con un epilogo tragico – ha detto l’assessore – sono ancora troppi, ma ce ne sono anche molti altri che, invece, hanno una evoluzione positiva. Questo vuol dire che c’è una rete che funziona e che continua a lavorare nonostante le tante difficoltà che si incontrano”.

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