GENOVA, 4 marzo 2017 – Musi lunghi tra i giocatori del Pescara negli spogliatoi di Marassi. L’ennesima sconfitta fa male e il destino appare ormai segnato.

Zdenek Zeman avrebbe voluto festeggiare in altro modo le sue 1.000 panchine nel calcio professionistico. Sulla partita dice:

“Per me non è stato male il primo tempo, anche se eravamo troppo passivi. ma almeno eravamo corti e siamo riusciti a contrastare e anche a ripartire, sfruttando le posizioni della difesa avversaria. Nel secondo tempo penso che non ci abbiamo creduto abbastanza e abbiamo pagato degli svarioni. Ci voleva più attenzione e più concentrazione su quei due gol. Per il resto la Sampdoria non ha fatto molto di più. Vorrei una squadra aggressiva e in queste settimane abbiamo lavorato molto su questo. Qualcuno in settimana ha avuto qualche problema, gambe pesanti, però se non ci si lavora in settimana non si riesce mai a migliorare”.

Francesco Zampano, migliore in campo nelle file del Pescara, appare sconsolato:

“Siamo molto dispiaciuti, non mi interessa la prestazione personale. Sono amareggiato perchè come tutti i miei compagni ci tenevo a fare risultato e purtroppo non ci siamo riusciti perché abbiamo preso dei gol che non dovevamo prendere. Il primo tempo stavamo bene, nella ripresa siamo calati un po’ fisicamente. Zeman ci ha detto che dobbiamo essere più concreti e che possiamo fare molto meglio. Crediamo ancora nella salvezza e dobbiamo comunque onorare la maglia fino alla fine”.

Ahmed Benali aggiunge:

“Zeman ci vuole un po’ bassi, però noi eravamo troppo bassi. Il rimpianto è stato quello di non essere riusciti a fare il secondo gol. Abbiamo avuto una buona occasione con Cerri, ma ci sta che si possa sbagliare. Poi abbiamo preso il secondo e terzo gol che non avremmo dovuto incassare”.