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Zeman: “Sono qui per dare qualcosa al Pescara, anche se la salvezza è difficile” / VIDEO

Zeman: “Sono qui per dare qualcosa al Pescara, anche se la salvezza è difficile” / VIDEO

PESCARA, 17 febbraio – La voce bassa, il sorriso increspato, asciutto nel fisico e nelle parole. Non cambia Zdenek Zeman, l’allenatore del grande Pescara, quello del tridente spaziale. Stavolta negli occhi non ha il sogno della promozione, ma quello di una salvezza impossibile.

Chi ci ha creduto allora ci crede ora: in questo momento più che un tecnico il boemo è quasi un talismano. Ma stavolta il talismano non promette, nemmeno con lo sguardo. Le sue prime parole, però, sono già un programma:

“Sentivo di dover dare ancora  qualcosa a Pescara e sono qui per dare qualcosa a Pescara. In questo finale di campionato spero che riusciremo a giocare bene a calcio. Non voglio che questa squadra chiuda la stagione come la peggior squadra d’Europa. Dobbiamo fare il meglio possibile, anche se la salvezza è realisticamente difficile. Questa squadra è stata abbastanza sfortunata, ha cambiato spesso atteggiamento e cambiando è difficile migliorare. Sono giocatori di calcio, non devono avere problemi ad adattarsi al gioco. Non ho giocatori preferiti, conosco solo Caprari, per il resto aspetto risposte dal campo”.

Il tecnico boemo sa come toccare il cuore del problema e si rivolge direttamente al pubblico:

“Ai tifosi, come dice la parola, chiedo di tifare. So che i tifosi non sono contenti, hanno anche ragione, ,ma chiedo loro di aiutarci. Credo che il Pescara non sia inferiore a Palermo, Crotone ed Empoli, ma bisogna dimostrarlo sul campo e la classifica non lo ha dimostrato”.

Anche lui vuole cambiare, ma per dare alla squadra un imprinting coerente, forte, come è nelle sue abitudini. Un marchio di fabbrica. Ed ha una battuta anche per il presidente Daniele Sebastiani:

“Sulla preparazione adesso non posso spingere troppo, ma spero si riesca a migliorare. Non voglio far diventare troppo bravi i giocatori sennò il presidente me li vende”.

Il patron biancazzurro raccoglie l’assist e scongela le tensioni con una battuta:

“Mi aspetto che ci faccia divertire, giocare bene a calcio e faccia diventare molto bravi giocatori così me li vendo”.

Sebastiani spiega a grandi linee la trattativa, spazzando via i dubbi che, questa volta, nonostante le informazioni a corrente alternata, non ci sarebbero stati:

“Zeman ha voluto sapere se avevo intenzione di rimanere in società e in un minuto e mezzo abbiamo trovato l’accordo. Il progetto Zeman è partito tempo fa e poi è stato interrotto per i motivi che sappiamo. La nostra idea è quella di creare un laboratorio, con un’idea di calcio che piace ai pescaresi e con un maestro come  Zeman che ne è l’interprete migliore.  Per quanto riguarda la società io l’ho detto, se dovesse arrivare qualcuno più bravo le porte sono aperte, ma fino a quel momento sono io il presidente e quindi la società rimane nelle mie mani. Intanto mi aspetto che Zeman, insieme ai direttori, costruisca una squadra capace di fare bene a prescindere dalla categoria in cui si ritroverà”.

Zeman non ha ancora chiamato Oddo, ma cercherà di sentirlo e sul fatto di essere andato alla Roma nel 2012, quel saluto improvviso che molti tifosi non hanno ancora perdonato è, come al solito, di poche parole:

“Non mi sono pentito, credo che nessun allenatore avrebbe fatto una scelta diversa”.

E sul ritorno mancato nel 2015, su cui qualche polemica c’era stata, chiude così:

“Mi dispiace che non si sia riuscito a fare, ma il presidente ha piena facoltà di decidere e quindi non c’è stato nessun tipo di problema”.

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