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Usura ed estorsione nei confronti di un imprenditore, due arresti tra Martinsicuro e Roseto

Usura ed estorsione nei confronti di un imprenditore, due arresti tra Martinsicuro e Roseto

MARTINSICURO, 17 febbraio – In un momento di difficoltà economica si era rivolto ad un conoscente chiedendogli un prestito di 10mila euro. E da quel momento si era ritrovato stretto tra interessi usurai e tentativi di estorsione. Fino a che, temendo per la propria incolumità, non si è deciso a rivolgersi ai Carabinieri. Protagonista della vicenda un imprenditore di Martinsicuro, la cui denuncia ieri sera ha portato all’emissione di due misure di custodia cautelare in carcere, firmate dal gip del Tribunale di Teramo e  eseguite dai Carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica. A finire in manette Gennaro Fini, residente a Martinsicuro, accusato di usura ed estorsione, e l’ex calciatore Claudio Saccia, accusato di usura, che già domani potrebbero comparire davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia.

Saccia è stata raggiunto dalla misura mentre era agli arresti domiciliari a Roseto per una vicenda legata allo spaccio.

La vicenda che ha portato in carcere Fini e Saccia risale all’estate del 2016 quando l’imprenditore, avendo necessità di un prestito, si rivolge a Fini chiedendogli 10mila euro. Prestito che gli viene concesso, ma a fronte di un pagamento di 1.500 euro al mese fino alla restituzione dell’intero importo.

Rate che l’imprenditore riesce a pagare per i primi due, tre mesi.  Poi non ce la fa più. Ed è a quel punto, almeno secondo quanto ricostruito nelle indagini, che iniziano le prime minacce.  Minacce che Fini gli avrebbe rivolto anche con la “collaborazione” di un’altra persona che al momento risulta indagata a piede libero. “Se non paghi ti prendiamo, ti portiamo a Scampia e ti facciamo a pezzi”, gli avrebbero detto per convincerlo a pagare.

Minacce che, sempre secondo quanto ricostruito dalle indagini, avrebbero spinto l’imprenditore a rivolgersi a Saccia con l’obiettivo di saldare il prestito con Fini. Ma anche quest’ultimo, a fronte di un prestito di 20mila euro, gli avrebbe chiesto il pagamento di rate mensili insostenibili.  E così, stanco ed impaurito, l’imprenditore si sarebbe rivolto ai Carabinieri di Alba Adriatica che, al termine dell’attività di indagine, hanno rimesso un rapporto sul tavolo della Procura.

Fascicolo che, ieri sera, ha portato all’emissione delle due ordinanze di custodia cautelare in carcere.

 

 

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