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Il Pd abruzzese fa quadrato attorno a D’Alfonso: “Governatore lapidato dalle opposizioni”

Il Pd abruzzese fa quadrato attorno a D’Alfonso: “Governatore lapidato dalle opposizioni”

PESCARA, 27 aprile 2017 – I vertici regionali del Partito Democratico fanno quadrato attorno a Luciano D’Alfonso, dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi dalle opposizioni, in merito alle recenti inchieste che vedono coinvolto il governatore abruzzese. “Noi non commentiamo le inchieste in corso, ma rileviamo il tentativo di mistificazione da parte di alcuni partiti politici – ha detto Camillo D’Alessandro, coordinatore della maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale, questa mattina in conferenza stampa a Pescara -. Prima fanno le denunce, alle quali corrispondono le necessarie verifiche degli organi preposti e poi danno vita ad una vera e propria lapidazione dei soggetti coinvolti“.

D’Alessandro ha aggiunto:

“Su ogni singola questione i nostri oppositori presentano una denuncia, ma non propongono alcuna soluzione. Se esiste un metodo D’Alfonso, è quello di risolvere i problemi e di non fare finta che non ci siano”.

Il coordinatore della maggioranza regionale si è soffermato, in particolare, sull’inchiesta Pescaraporto, che vede D’Alfonso indagato per abuso d’ufficio e falso:

“Sono stati estrapolati pezzi di intercettazioni, c’è un’inchiesta in corso ed emergeranno elementi a favore del presidente della Regione. Sono certo che D’Alfonso non abbia mai confuso la funzione pubblica con la funzione privata, ma il pubblico deve consentire al privato di svolgere la propria funzione, e il presidente della Regione è il primo garante dell’interesse pubblico”.

In conferenza stampa, insieme a D’Alessandro, anche il segretario regionale del Pd, Marco Rapino, il capogruppo dei democratici in Consiglio regionale, Sandro Mariani e l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci. Quest’ultimo ha detto la sua sul procedimento aperto dall’Anac in merito al project financing per la realizzazione del nuovo ospedale di Chieti, che segue la segnalazione inoltrata dal Movimento 5 Stelle:

“L’intervento dell’Anticorruzione è arrivato 250 giorni dopo la segnalazione del Movimento 5 Stelle, che però non ha scritto nella sua denuncia che esiste l’esigenza di intervenire sull’ospedale di Chieti, che presenta un grado di vulnerabilità sismica 0.14. Hanno chiesto verifiche sull’economicità del progetto e suggerito il ricorso alla Cassa depositi e prestiti, ma non hanno detto che il ricorso alla Cassa depositi e prestiti è per noi impossibile e che la nostra capacità di indebitamento è pari a zero”.

Levata di scudi anche da parte del segretario regionale del Pd, Marco Rapino:

“Va rispettato il lavoro della magistratura, ma sono gravi le polemiche sollevate. Svolgiamo la nostra azione in Regione nell’interesse dei cittadini”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Sandro Mariani:

“Forza Italia è garantista a corrente alternata e noi in passato non abbiamo assunto lo stesso atteggiamento nei confronti degli altri gruppi regionali. Il Consiglio regionale non è un’aula di tribunale e noi andiamo avanti con responsabilità e con l’obiettivo di risolvere i problemi”.

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