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Hotel Rigopiano, il padre di Feniello: “Tra gli indagati non vedo Prefetto e Governatore”

Hotel Rigopiano, il padre di Feniello: “Tra gli indagati non vedo Prefetto e Governatore”

PESCARA, 27 aprile – Rabbia, tensione, voglia di ricerca della verità, parziale soddisfazione. Sono tanti i sentimenti che esprime Alessio Feniello, il papà di Stefano, uno dei giovani morti nella tragedia dell’Hotel Rigopiano, dopo la formalizzazione dell’indagine preliminare a carico di sei persone, tra cui il Presidente della Provincia di Pescara e il Sindaco di Farinbdola.

Feniello sottolinea che la magistratura, in fase di indagine ha riconosciuto la correttezza della sua

“tesi nei confronti del sindaco, uno dei responsabili di quella tragedia, era corretta”.

Ma dopo aver letto i nomi degli indagato dice di essere “imbufalito”:

“Dove sono – chiede – i nomi del Prefetto di Pescara e del governatore dell’Abruzzo?”

Sì perché fu proprio il Prefetto a dire ai familiari che il nome di Stefano, dopo due giorni di ricerche, era tra quelli che si erano salvati e che presto il ragazzo sarebbe arrivato in ospedale.

Era un errore: Stefano in ospedale arrivò molto dopo. Morto.

Un dolore a cui i familiari non  si rassegnano: Feniello era a Rigopiano per festeggiare  il compleanno con la fidanzata, Francesca Bronzi, scampata invece alla tragedia.

 

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