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M5S accusa: “Regione Abruzzo bipolare, vuole l’inceneritore”

M5S accusa: “Regione Abruzzo bipolare, vuole l’inceneritore”

PESCARA, 22 novembre – Una “Giunta bipolare”, almeno se si guarda la corrispondenza delle parole ai fatti. Il nuovo affondo del Movimento 5 Stelle nei confronti della Regione Abruzzo questa volta arriva sul Piano regionale di gestione dei rifiuti. E un colpo deciso c’è anche per la posizione di Sel. Materia del contendere l’inceneritore che a parole nessuno vuole, ma che nei fatti farebbe parte del percorso intrapreso dalla Regione che va in direzione di un sistema misto.

Sara Marcozzi e Domenico Pettinari consiglieri regionali pentastellati ripercorrono le diverse tappe della vicenda. Nel 2014 viene affidato alla società Oikos l’incarico di predisporre una proposta che aggiorni il Piano regionale di gestione dei rifiuti.

“Tre erano gli scenari prospettati – spiega Marcozzi -. Uno fondato sul recupero di materia spinto, ovvero sul riciclo dei rifiuti senza incenerimento; un altro basato sul recupero di materia e al contempo sulla produzione di combustibile da rifiuti da incenerimento; e un terzo incentrato sull’incenerimento di tutti i rifiuti indifferenziati”.

Con lo sblocca-Italia arriva il progetto di undici inceneritori da realizzare sul territorio nazionale, di cui uno in Abruzzo e, mentre tre regioni, Piemonte, Veneto e Liguria, hanno modificato i rispettivi piani, uscendo dall’elenco nazionale, “l’Abruzzo, nonostante le nostre esortazioni, è rimasto a guardare” .

Per cui il Movimento 5 Stelle sollevò la questione in Consiglio regionale e ottenne l’approvazione di un documento di indirizzo contro la realizzazione dell’inceneritore. Sulla stessa linea anche una delibera di Giunta.

“Il 18 ottobre scorso, però, il dirigente del settore Gerardini e il sottosegretario Mario Mazzocca hanno annunciato che la Regione è orientata verso la seconda opzione del piano redatto da Oikos, quella che prevede l’incenerimento dei rifiuti insieme al riciclo – sottolinea Marcozzi -. D’Alfonso e Mazzocca, quindi, a parole dicono una cosa e nei fatti ne fanno un’altra. Ci vogliono riportare indietro di anni  con una proposta dannosa per la salute e per l’ambiente, e anti-economica per la collettività, visto che si tratterebbe di un regalo ai privati, a discapito degli impianti pubblici”.

Dal punto di vista politico il rischio si fa alto, secondo il due consiglieri regionali, proprio per l’adesione di Sel:

“Hanno la maggioranza e anche Mazzocca e Sel, che più che Sinistra ecologia e libertà sono ormai sinistra economia e libertà, e sostengono questa proposta”

 

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