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Proposta shock di D’Alfonso: “Chiudere al traffico la Tiburtina, così l’Abruzzo sarà come Friburgo”

Proposta shock di D’Alfonso: “Chiudere al traffico la Tiburtina, così l’Abruzzo sarà come Friburgo”

PESCARA, 20 marzo 2017 – Torna ad echeggiare l’immaginifico dalfonsiano. Il governatore abruzzese lancia una nuova proposta-shock: Fare in modo che la Tiburtina torni ad essere una strada liberata dal ferro chiudendola al traffico automobilistico sia il sabato che la domenica, con la contestuale ‘depedaggizzazione’ del tratto autostradale che conduce da Pescara a Scafa”.

Non è uno scherzo. Luciano D’Alfonso fa sul serio e afferma di ritenere tale misura utile a “valorizzare l’immagine turistica dell’Abruzzo, trasformando così la regione dei Parchi in una sorta di Friburgo italiana”.

D’Alfonso infatti spiega:

“Ho già l’accordo a costo zero per la Regione con la società che gestisce l’autostrada dei Parchi e, se si avesse un po’ più di coraggio, si potrebbe da Scafa arrivare fino a Sulmona. L’Abruzzo diventerebbe la regione più bella d’Italia se si pensasse anche a collegare Teramo e L’Aquila a livello cicloturistico”.

Il governatore ne ha parlato oggi pomeriggio, a margine della verifica della programmazione degli interventi previsti nel Masterplan Abruzzo, che è stata al centro di una riunione presieduta dallo stesso D’Alfonso ed alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle Province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo in qualità di Soggetti Attuatori Patto per il Sud, il Responsabile attuazione Patto per il Sud ed i referenti regionali.

Tra gli interventi più significativi previsti nel Masterplan si segnala proprio quello relativo ai 61 milioni di finanziamento per la realizzazione delle piste ciclabili. A tal proposito il presidente della Regione ha indicato i criteri cardine cui fare riferimento, a partire dal completamento di infrastrutture ciclopedonali già esistenti, dai grandi percorsi ciclopedonali scavalcati nel precedente periodo di programmazione e dal sistema ciclopedonale delle aree urbane con riferimento non soltanto ai capoluoghi di provincia:

“La distrettualizzazione delle nostre città si crea costruendo scuole, ospedali e impiantistica sportiva al centro, ma si concretizza anche attraverso la realizzazione di un diverso modo di spostarsi. Ecco perchè è assolutamente necessario evitare la ‘comunalizzazione’ della piste ciclabili che, invece, devono avere la forza di legare un territorio omogeneo”.

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