Asl L’Aquila, ancora ritardi nei pagamenti per i dipendenti Olicar. Fim Cisl sul piede di guerra
AVEZZANO, 12 settembre – Non c’è pace per i lavoratori addetti al servizio manutenzione degli ospedali della provincia aquilana, che nonostante le continue denunce dei sindacati hanno da poco ricevuto la notizia che gli stipendi da agosto a novembre, compresa la tredicesima, verranno pagati in ritardo. Tanto che la Fim Cisl nei prossimi giorni incontrerà i lavoratori per pianificare le “azioni di lotta opportune”.
“Idea, Olicar s.p.a. e Olicar Gestione s.r.l. sembra che non abbiamo più niente da dire e, soprattutto niente da dare – tuona il segretario della Fim Cisl Antonello Tangredi – Dalla beffa, per la tipologia contrattuale applicata con ricatto ai lavoratori ospedalieri del servizio di manutenzione, a partire dal 2013, al danno, perché vedranno (comunicazione ufficiale dell’azienda) il pagamento degli stipendi di agosto, settembre, ottobre, novembre e tredicesima, notevolmente posticipati, rispetto alle normali scadenze (sempre che li paghino). I lavoratori, sono stremati dal pessimo modus operandi di queste società che, nel tempo, senza che, la memoria inganni alcuno, hanno fatto tutto e di più per peggiorare la qualità della vita dei lavoratori stessi e, di conseguenza, peggiorare la qualità dei servizi offerti alla Asl 1 (Avezzano-Sulmona-l’Aquila-Castel di Sangro), alla quale, le medesime società, sono legate da corposi e costosi appalti”.
Appalti che, a meno di proroghe, scadranno a gennaio 2018.
“La posizione sindacale, almeno quella della Fim-Cisl, è nota da tanto tempo – continua il sindacalista – queste società prima lasciano, prima finiscono di fare danni alla società civile di questa provincia, ovviamente, in compagnia di chi non li ha mai controllati, pur essendo profumatamente pagati per farlo”.
La Cisl punta il dito anche contro i direttori generali che si sono succeduti nel tempo alla guida della Asl 1:
“Sempre assenti, a parte le inutili conferenze stampa dove hanno parlato e parlano di fanta-sciocchezze-sanitarie. Questi signori, non hanno mai dato seguito alle denunce del sindacato sull’andamento della gestione delle commesse: carenze congiunturali divenute strutturali, senza che la direzione Asl1 si sia mai degnata d’intervenire. E non sono bastati neanche i verbali sottoscritti presso la Prefettura dell’Aquila tempo addietro (anche dalla stessa ASL1), per riportare la normalità in un servizio pagato circa 6 milioni di euro all’anno: tutto è rimasto cristallizzato, mentre sono continuate a peggiorare le condizioni dei lavoratori, dei servizi ai cittadini e, persino, quelle dei fornitori dei materiali di ricambio (non forniscono più materiale perché le società non pagano da tempo)”.
Una situazione insostenibile per il sindacato che annuncia un incontro a breve con i lavoratori per stabilire forme di lotta.