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Bussi, incendio alla discarica. L’allarme del Forum H2O /FOTO

Bussi, incendio alla discarica. L’allarme del Forum H2O /FOTO

PESCARA, 18 luglio – Due ettari di terreno devastati dal fuoco, ma non di terreno qualunque: le discariche 2A e 2B di Bussi, tra le aree più inquinate d’Europa.

Si tratta di falda e terreno fortemente contaminati, sequestrati per ben due volte dalla magistratura, nel 2007 e nel 2013.

“Nonostante l’enormità della condizione di inquinamento – sottolinea il Forum H2O – al momento dell’incendio non erano stati realizzati quegli interventi di messa in sicurezza previsti dal D.lgs.152/2006 che avrebbero impedito il propagarsi delle fiamme sul corpo della discarica. Ricordiamo che il Testo Unico dell’Ambiente prevede che la messa in sicurezza sia fatta nell’immediatezza dopo la scoperta della contaminazione”.

Nell’area su cui si è scatenato l’incendio si stavano allestendo linee e pompe per tirare fuori dal terreno acqua inquinatissima da solventi clorurati come, tra gli altri, esacloroetano e tetracloroetilene. I lavori di copertura, invece, stanno riguardando una porzione di terreno limitrofa a quella su cui si è sviluppato l’incendio.

“Il fuoco ha danneggiato diverse linee, un danno fortunatamente risolvibile abbastanza facilmente – prosegue il documento del Forum – Quello che più preoccupa sono le emissioni in atmosfera e, in generale, lo stato del tutto inaccettabile in cui versa questo sito nazionale di bonifiche. L’incendio si aggiunge ad anni di fuoriuscita dei cancerogeni verso valle attraverso la falda che presenta valori di inquinamento di migliaia i volte i limiti di legge”.

L’associazione oltre a forti perplessità, manifesta anche profonda indignazione:

“Viene da chiedersi: dobbiamo credere al Codice Penale quando prevede il reato di omessa bonifica? Cosa ha da dire la Magistratura rispetto alla condizione in cui versa il sito? È normale per il Ministero dell’Ambiente trovarsi in queste condizioni a 10 anni dal primo sequestro e a 9 anni dalla perimetrazione del Sito Nazionale di Bonifica? Per parte nostra non possiamo che provare una profonda indignazione per uno Stato che non funziona davanti a grandi multinazionali”.

Per poi ricordare che:

“L’area incendiata è quella che il comune di Bussi voleva inopinatamente comprare dalla multinazionale Solvay per un euro. Gli enti pubblici in 10 anni non sono stati in grado neanche di individuare il responsabile della contaminazione in via definitiva. Il procedimento è in corso presso la Provincia di Pescara”.

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