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Chieti, la Finanza sequestra un’autorimessa senza autorizzazioni

Chieti, la Finanza sequestra un’autorimessa senza autorizzazioni

CHIETI, 13 luglio – Un’autorimessa totalmente abusiva quella sequestrata dalla Guardia di Finanza di Chieti, che questa mattina ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dei relativi locali, disposto dal Tribunale di Chieti su richiesta della locale Procura della Repubblica.

L’attività era scaturita da un controllo finalizzato a verificare il rispetto della normativa fiscale sui rapporti di lavoro, con le Fiamme Gialle che hanno accertato l’autorimessa fosse totalmente priva di autorizzazione e, nello specifico, carente dei requisiti e dei presupposti previsti dalla normativa di prevenzione incendi.

Da qui il sequestro.

LA REPLICA DELL’INDAGATO

“Nella mattinata odierna la Guardia di Finanza di Chieti, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Chieti Dott. De Ninis, su richiesta del P.M. Falasca, ha disposto la chiusura di una Autorimessa sita in Chieti. L’esecuzione del provvedimento ha previsto la liberazione dei locali dai veicoli ivi parcheggiati che sono stati ritirati dai rispettivi proprietari. Il provvedimento fa seguito ad una verifica della GDF di Chieti in materia di lavoro ed imposte avviata nei mesi scorsi. La persona su cui è stato incardinato il procedimento è stata coinvolta per avere la titolarità di contratti che, in realtà, sono stati convenuti, concordati, disposti ed eseguiti da soggetti terzi. Conseguentemente, le contestazioni mosse avverso l’indagato meriteranno un approfondimento nelle sedi giudiziarie competenti per la ricorrenza di elementi, giuridici e fattuali, che riducono sensibilmente i profili di responsabilità del mio Cliente e coinvolgono ulteriori soggetti. Per quanto alle specifiche contestazioni mosse all’indagato in materia di Certificazione prevenzione incendi era stata già depositata documentazione presso gli Uffici competenti. L’iter amministrativo ha subito ritardi a causa del verificarsi di un evento naturale che ha comportato necessariamente l’adozione di scelte impreviste che sono già assoggettate al necessario vaglio giuridico, contrattuale e sostanziale”. E’ quanto si legge in una nota dell’avvocato Massimo Di Rocco, legale della persona indagata.

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