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Chieti, servono 4 milioni di euro per mettere in sicurezza viadotti e sottopassi

Chieti, servono 4 milioni di euro per mettere in sicurezza viadotti e sottopassi

CHIETI, 1 settembre – Servono quattro milioni di euro per mettere per procedere al ripristino della sicurezza e alla manutenzione ordinaria di una serie di sottopassi, viadotti e ponti nella città di Chieti. E’ quanto emerso dalla ricognizione effettuata dal settore Lavori pubblici del Comune teatino, in seguito alla nota inviata dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti. E’ quanto ha spiegato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Umberto Di Primio.

Sono venti le infrastrutture viarie della città sottoposta alla ricognizione sullo stato di conservazione, che ha evidenziato una serie di criticità e carenze.

Gli interventi più urgenti riguardano il sottopasso di via Vomano, attualmente interdetto al transito pedonale con ordinanza del maggio scorso, che presenta problematiche strutturali. Il costo per il suo ripristino è stimato intorno ai 300.000 euro; i viadotti di via Gran Sasso e di Madonna delle Piane, che richiedono una spesa complessiva, per i monitoraggi e le manutenzioni, rispettivamente di 1.030.000 euro e 670.000 euro. Ammonta, inoltre, a 500.000 euro il costo per la verifica sulla vulnerabilità sismica di tutte le 20 infrastrutture, mentre i costi per le manutenzioni sono stati valutati in un milione e mezzo di euro.

Di Primio ha affermato:

“Abbiamo necessità, innanzitutto, di poter essere messi nelle condizioni di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica su tutte le infrastrutture di nostra competenza. Vi sono, poi, gli interventi di manutenzione anche di natura straordinaria come quelli che dovrebbero riguardare i viadotti di via Gran Sasso e di Madonna delle Piane, entrambi fondamentali per i collegamenti. Da tempo chiediamo che ci vengano date le possibilità di poterli effettuare. Torno, comunque, a contestare il metodo del Ministero che, costringendo gli Enti in pochissimi giorni ad effettuare una ricognizione sulle infrastrutture di propria competenza, mette il cappio al collo dei Comuni. Abbiamo fatto ciò che ci è stato chiesto ma, ora, mi aspetto che i 4 milioni di euro necessari per mettere in sicurezza le strutture ed adeguarle ci vengano dati”.

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