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Cibo più sano a scuola. E la Asl Lanciano-Vasto mappa le preferenze dei bimbi a tavola

Cibo più sano a scuola. E la Asl Lanciano-Vasto mappa le preferenze dei bimbi a tavola

LANCIANO, 14 novembre – La pasta al tonno proprio no, magari un bel risotto con la zucca o un condimento semplice, al pomodoro oppure olio e parmigiano: ecco quello che amano mangiare i bambini. E’ un lavoro importante quello che la Asl di Lanciano Vasto Chieti sta conducendo nelle mense scolastiche delle scuole elementari e dell’infanzia in collaborazione con i Comuni e le famiglie. In tavola: piatti della cucina del territorio, menu vegetariano per chi lo preferisce, pietanze povere di grassi saturi e naturalmente niente olio di palma.

L’obiettivo principale è quello della lotta all’obesità, accompagnato dalla più generale tutela alla salute dei bambini e in questo momento il lavoro è attivo su un’ampia fetta del territorio, a Lanciano, Vasto e nel Sangro-Aventino.

Grazie all’impegno del Sian, il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione della Asl Lanciano Vasto Chieti, è stato messo a punto un programma di sorveglianza nutrizionale, che oltre a instaurare un regime  corretto, sotto il profilo nutritivo e di apporto calorico, e a regolamentare il lavoro delle mense, permette anche di mappare i gusti dei bambini e adattare il menu in base al loro gradimento.

Così si è scoperto che amano molto pasta al forno, risotto con la zucca o zafferano, brodo, pasta al pomodoro o con olio e parmigiano, l’amatriciana, mentre pasta e piselli o al tonno proprio non vanno.

Per i secondi, invece, apprezzatissimi pollo, cotolette, hamburger, polpette e pallotte cace e ove, mentre non hanno successo formaggi, ricotta e pesce in umido. E anche sui contorni i gusti sono altrettanto definiti, con patate, insalate, pomodori, zucchine e bietolina in cima alla classifica, ma guai a mettere nel piatto spinaci, piselli e fagiolini verdi.

Idem per la frutta, dove le preferenze premiano banane, melone, mela, mandarini e arance, mentre penalizzano pere, kiwi e ananas. E’ stata riscontrata, inoltre, una migliore e graduale accettazione dei legumi, ancora poco amati, ma necessari alla dieta per l’apporto di fibra, con parziale gradimento di ceci e lenticchie; bocciati i fagioli.

«Teniamo sotto controllo i gusti dei bambini, ma anche la palatabilità dei pasti – tiene a precisare Ercole Ranalli, direttore del Sian – perché non dobbiamo perdere di vista il giusto rapporto tra la quantità di cibo assunto e il ticket pagato. Insomma i bambini non devono rifiutare il cibo perché non gradito o per altre ragioni, perché oltre a curare la qualità sono state elaborate 65 diete speciali per patologia, 15 diete religiose e 9 vegetariane».

Tra le indicazioni fornite alle cucine, anche attenzione alle materie prime, che siano di qualità e l’utilizzo di prodotti a km 0, meglio se biologici, così come alle famiglie viene raccomandato a casa di fare poco uso di sale, meglio se iodato, e preferire il pane integrale.

Un’attenzione particolare è stata riservata alla scuola d’infanzia, dove è stato inserito lo spuntino fornito dalla mensa, e prevede banane, pane e olio, yogurt biologico e ciambellone rigorosamente preparato dalle cuoche a scuola, succo di mela bio, tutti assai graditi, mentre non c’è particolare entusiasmo per il più tradizionale pane con marmellata o miele.

«Ma per contrastare e prevenire l’obesità abbiamo in mente ancora altre azioni – prospetta per il futuro Flora Di Tommaso, responsabile del settore Prevenzione nutrizionale del Sian –  come inserire nella scuola primaria lo spuntino, uguale per tutti, variegato, leggero, di circa 100 kcal, da servire nell’ora della ricreazione dietro pagamento di un ticket accessibile a tutti, senza discriminazioni di reddito. Una scelta che dichiara guerra alle merendine industriali, ai succhi di frutta e agli spuntini ipercalorici come pizze, panini farciti e snack».

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