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Covid, in Abruzzo altri 387 contagi: Pescara-Chieti area più colpita. Nuovo boom di ricoveri

Covid, in Abruzzo altri 387 contagi: Pescara-Chieti area più colpita. Nuovo boom di ricoveri

PESCARA, 20 febbraio – Sono 387 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore in Abruzzo. Sono emersi dall’analisi di 4.636 tamponi molecolari: è risultato positivo l’8,35% dei campioni. Si registrano due decessi recenti: il bilancio delle vittime sale a 1.610. Le aree più colpite sono ancora una volta il Chietino e il Pescarese – attualmente in zona rossa – dove dilaga la variante inglese: nel caso della provincia di Pescara si stima che sia responsabile del 70% dei contagi, percentuale che scende al 60 considerando anche la provincia di Chieti.

I nuovi positivi hanno età compresa tra sei mesi e 94 anni. Le località con più nuovi casi sono Pescara (41), Chieti (32), Lanciano (28) e Roseto degli Abruzzi (25). A livello provinciale in testa c’è il Chietino (+173), seguito dal Pescarese (+105). Poi ci sono il Teramano (+66) e l’Aquilano (+39).

In aumento gli attualmente positivi, che sono 106 in più, per un totale di 12.483 persone. I guariti sono 36.497 (+278). Nelle ultime ore sono stati eseguiti anche 4.172 test antigenici.

Ancora un brusco aumento dei ricoveri: passano dai 619 di ieri ai 642 di oggi. Destano particolare preoccupazione le terapie intensive, che salgono a quota 75 e si avvicinano al record di 77 registrato a fine novembre. Al momento il tasso di occupazione dei posti letto è al 39,7%, a fronte di una soglia di allarme del 30%. Nelle ultime ore in rianimazione sono finiti due pazienti in più.

In area medica, invece, ci sono 567 pazienti, cioè 21 in più rispetto a ieri: in questo caso il tasso di occupazione è al 38%, a fronte di un livello di allerta del 40%. Gli altri 11.841 attualmente positivi (+83) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Fortissima la pressione sull’ospedale di Pescara. Il Covid Hospital è al completo ed è stato necessario riconvertire altre aree del monoblocco principale. I posti letto che si liberano non sono sufficienti ad accogliere i tanti positivi che arrivano. Decine i pazienti già trasferiti in altri ospedali, soprattutto all’Aquila.

 

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