Hotel Rigopiano: si continua a scavare. Quattro morti, due confermati
PESCARA, 20 gennaio – Sono rimasti lì tutta la notte, scavando a turno. Mantenendo la speranza e sentendola affievolire. Poi con le prime luci dell’alba l’attività si è intensificata intorno a quello che era l‘hotel Rigopiano, travolto da una valanga mercoledì scorso.
Il clima è ostico e rende le ricerche molto più complesse:
“In teoria anche in queste condizioni meteo molto difficili, se si sono create delle ‘sacche’ di aria dove ripararsi nell’albergo spazzato via, potrebbero sopravvivere 2 forse 3 giorni, ma é difficile – ha detto Walter Milan del Soccorso alpino nazionale -. Oggi inizieremo a usare anche mezzi meccanici per scavare, supportati dai vigili del fuoco, ma sempre con attenzione alle persone sepolte là sotto”.
E per i soccorritori c’è anche il rischio di nuove valanghe:
“Tra poco un elicottero si alzerà in volo per monitorare la zona – afferma ancora Milan -, la strada è pericolosa e potrebbero staccarsi anche micro-slavine”.
Il tempo, dunque è il peggiore nemico, in tutte le sue accezioni: meteo e trascorrere delle ore, perché bisogna fare in fretta. Il bilancio ufficiale della Prefettura parla di due superstiti e due morti, ma fonti regolari danno contezza di un terzo corpo estratto e di un quarto individuato. Una sola persona è stata identificata.
La Prefettura ha avocato a sé ogni informazione, ma si tratta di un canale praticamente bloccato, più ingessato che prudente, che non aiuta neanche amici e parenti, oltre che una comunità intera, in attesa di notizie.
Nella serata di ieri è stato possibile montare le torri faro, in modo da dare alle squadre migliori condizioni di luce, i mezzi dotati di turbine continuano a percorrere la strada di accesso in modo da mantenere una viabilità migliore, tra il campo base fissato nel palasport di Penne e l’albergo.