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I soccorsi all’Hotel Rigopiano, “la turbina della Provincia era rotta”

I soccorsi all’Hotel Rigopiano, “la turbina della Provincia era rotta”

PESCARA, 20 gennaio – Una turbina della Provincia fuori uso e due mezzi reperiti presso l’Anas, ma misteriosamente mai partiti. Sono alcuni degli elementi che affiorano dalle parole di Stefano Di Domizio, ex cantoniere e responsabile provinciale della Cgil-Funzione Pubblica di Pescara, in merito alla tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola. Di Domizio, dopo il sequestro degli atti avvenuto questa mattina in Provincia, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Pescara, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, fornisce la sua ricostruzione delle fasi relative alla gestione della richiesta di soccorso, sulla base delle informazioni in suo possesso.

“Quel pomeriggio c’è stata una chiamata con una richiesta d’intervento dall’Hotel Rigopiano – racconta Di Domizio -. Da quello che so c’era una turbina della Provincia, che era stata assegnata ad un privato, sempre per lo svolgimento di servizi pubblici, ma che al momento in cui si sono verificati i fatti risultava rotta e inutilizzabile”.

Immediatamente, il dipendente dell’ente che avrebbe ricevuto la chiamata, si sarebbe attivato per ovviare al problema.

“Mi risulta che ci sia stata un’attivazione per individuare mezzi di altri enti, nello specifico due turbine dell’Anas, che però sarebbero state disponibili non immediatamente, ma diverse ore dopo – prosegue il dirigente sindacale -. So che le cose sono andate avanti tra pomeriggio e serata”.

A che ora sono stati reperiti i due mezzi dell’Anas?  A chi è stato comunicato? Perchè non sono mai partiti? Chi avrebbe dovuto autorizzare l’invio dei mezzi?

“Su questi aspetti – dice il sindacalista – non ho informazioni certe e non sono in grado fornire particolari”.

Di Domizio tiene invece a rimarcare le condizioni in cui operano i cantonieri della zona:

“So che in quella zona di competenza, vista la carenza di personale della Provincia, il capozona è responsabile di due zone anziché una. Stiamo parlando di una zona, quella che comprende Rigopiano, con 100 chilometri di strada, coperta da tre operai, di cui uno malato da diverso tempo con una patalogia piuttosto grave. Per cui c’erano due operai, peraltro mi risulta con contratto part-time, che in teoria avrebbero dovuto fare fronte a tutta l’emergenza maltempo di quei giorni. Poi in genere la Provincia ricorre a privati, che forniscono i mezzi”.

L’esponente della Cgil mette in evidenza le difficoltà incontrate dai dipendenti dell’ente che operano sulle strade provinciali:

“A Pescara abbiamo 900 chilometri di strada, divisi in zone, con squadre che vanno da 1 a 3 cantonieri per zona, spesso assunti con contratti part-time. Tanto per fare un raffronto, negli anni Ottanta e Novanta c’erano zone con 60 chilometri di strada, con squadre che andavano da 7 a 12 cantonieri per zona. Oggi abbiamo 21 addetti alla manutenzione stradale, prima oltre tre volte tanto”.

Di Domizio spiega che anche la dotazione di mezzi è ai minimi termini:

“La dotazione di mezzi è drammatica: ci sono pochi mezzi, non in condizioni di essere immediatamente operativi. I furgoni non hanno neanche le gomme termiche e montare le catene, non è un’operazione facilissima. C’è una vecchia Panda che ha visto diversi lustri e gli operai non hanno dotazioni sufficienti, tanto che le divise sono state cambiate l’ultima volta solo 4 anni fa. Quanto alle dotazioni anti-neve, c’è solo un vecchio Unimog, un camion che serve per lo sgombero della neve e che non era neanche nella disponibilità del comparto di Rigopiano, dove non mi risulta ci fossero mezzi funzionanti”.

Secondo il sindacalista uno scenario simile è il risultato delle politiche degli ultimi anni:

“Ci sono stati tagli pesantissimi con la riforma Delrio e il blocco del turnover non ha permesso di rimpiazzare chi andava in pensione. Si è scesi da 38 a 10 milioni di trasferimenti, si è tagliato più di un terzo delle risorse, però i chilometri di strada sono sempre gli stessi. I cantonieri hanno difficoltà perfino ad acquistare un gomitolo di filo di ferro. Le conseguenze non si sono viste prima, solo perchè non si sono visti i fenomeni meteorologici di questi ultimi giorni”.

Se quindi ci fossero stati più mezzi e più uomini a disposizione, si sarebbe potuti intervenire con maggiore incisività e celerità all’Hotel Rigopiano ?

“Se avessimo avuto turbina invece di non averla e se avessimo avuto personale invece di non averlo, certamente avremmo avuto maggiori risultati di quelli che possiamo avere oggi – osserva Di Domizio -. Poi naturalmente ci sono anche altre problematiche, legate alla raggiungibilità dell’hotel e alle altre tragedie avvenute in giro per l’Abruzzo. In ogni caso le condizioni di partenza sarebbero state sicuramente migliori”.

 

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