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Legge sulla Nuova Pescara, gara ad intestarsi i meriti. M5s: “Persi 4 anni”. Pd: “Nostra vittoria”

Legge sulla Nuova Pescara, gara ad intestarsi i meriti. M5s: “Persi 4 anni”. Pd: “Nostra vittoria”

PESCARA, 8 agosto – Il Consiglio regionale dà il via libera alla legge che pone le basi per l’istituzione della Nuova Pescara ed è corsa, da parte delle varie forze politiche, ad intestarsi i meriti del provvedimento. Avrà dunque inizio il processo che porterà a confluire, in un nuovo unico ente territoriale, i comuni di Spoltore e Montesilvano, oltre naturalmente al capoluogo adriatico. Sia Movimento 5 Stelle che Partito Democratico rivendicano il ruolo svolto, nell’ambito di una battaglia che, in realtà, fu avviata da Carlo Costantini, ex leader abruzzese dell’Italia dei Valori e che fu vinta grazie al referendum.

Usa toni trionfalistici il consigliere regionale pentastellato Riccardo Mercante:

“E’ un grande giorno. Finalmente approvata la legge sulla fusione dei tre comuni Pescara, Montesilvano e Spoltore, che dà seguito al referendum in cui i cittadini delle tre città hanno espresso la volontà di appartenere ad un unico grande centro urbano.  Un risultato di cui rivendico con orgoglio gran parte del merito. La politica ha dato seguito ad una richiesta popolare e quindi è una grande vittoria per la democrazia”.

Mercante riserva una stoccata al Pd e in particolare a D’Alfonso:

“Certo, si sono dovuti aspettare 4 anni per permettere alla maggioranza di fare ciò che il M5s aveva fatto già il 4 ottobre del 2014, presentando una legge a firma del sottoscritto. La maggioranza dalfonsiana porta la responsabilità di avere bruciato 4 anni, ma alla fine, vista la portata del provvedimento, possiamo dire che è meglio tardi che mai”.

Il segretario regionale del Pd, Marco Rapino, tenta invece di mettere il cappello sul provvedimento, dopo che il suo partito era stato tra i più freddi in occasione del referendum e in particolare, con il presidente D’Alfonso, aveva espresso a più riprese le proprie riserve al riguardo:

“Due leggi importantissime, di portata storica, che ristabiliscono, l’una, la centralità del nostro capoluogo, L’Aquila, e che creano le basi, l’altra, per la costituzione di una grande città attrattiva dal punto di vista economico, turistico e commerciale, destinata ad affermarsi come punto di riferimento del bacino Adriatico.  Una vittoria del Partito Democratico e del centrosinistra, che ha fortemente voluto che le due leggi viaggiassero insieme, su binari paralleli, e che oggi raccoglie i frutti di anni di lavoro, riunioni e mediazioni”.

Poi Rapino afferma:

“Per quanto riguarda la Nuova Pescara, abbiamo sempre creduto che l’espressione del voto popolare sulla costituzione della Nuova Pescara, che nascerà dalla fusione di Spoltore, Montesilvano e Pescara, appunto, non dovesse per nessun motivo essere ignorata. In questi anni abbiamo lavorato alla norma coinvolgendo i sindaci, gli assessori e i consiglieri dei Comuni interessati, senza mai dimenticare la volontà dei cittadini, fino ad arrivare ad una sintesi che riteniamo potrà davvero cambiare la geografia del centro-sud e di tutto il bacino Adriatico”.

Scetticismo dal centrodestra, con il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, che rimarca:

“Con l’approvazione unanime odierna della legge istitutiva della Nuova Pescara, partono le procedure per valutare la reale fattibilità di quello che è un sogno, che è il ‘buttare il cuore oltre l’ostacolo’. Abbiamo un grande rammarico per l’enorme ritardo con cui siamo arrivati alla giornata odierna: oggi sarebbe stato meglio arrivare e dire ai cittadini ‘la fusione la facciamo o non la facciamo’, e invece oggi possiamo dire solo ‘vediamo se è fattibile’. Sicuramente dovremo affrontare il percorso convincendo i tre Comuni, Pescara, Spoltore e Montesilvano, che tutti avranno pari dignità, che nessuno resterà indietro e piuttosto insieme, dovremo trascinare l’intero Abruzzo e riavvicinarci a quelle regioni che hanno un Pil di rispetto senza campanile, perché di campanile si muore”.

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