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Nel fiume i veleni di Bussi: pesce contaminato sulle tavole abruzzesi

Nel fiume i veleni di Bussi: pesce contaminato sulle tavole abruzzesi

PESCARA, 29 ottobre – E’ contaminato il pesce dell’Aterno-Pescara, lo stesso pesce che arriva sulle tavoli degli abruzzesi. C’è dentro una gran quantità di mercurio e ci sono anche  “altre sostanze non identificate ad azione genotossica: le sostanze tossiche rilasciate per anni dal sito di Bussi sono entrate nella catena alimentare“. I dati sono contenuti in uno studio dell’Istituto Zooprofilattico, illustrato stamani dal Forum abruzzese dei Movimenti per l’acqua.

Sono stati ufficializzati oggi nel corso di una conferenza stampa: in particolare, dalle prime informazioni, il mercurio è presente in un pesce su tre tra quelli pescati a valle del sito di Bussi, e quindi della megadiscarica dei veleni.

“La presenza di sostanze tossiche nei pesci rappresenta un problema per l’umano consumo, quindi sarebbe necessario vietare la pesca almeno da Bussi Officine in poi”, cioè a valle della megadiscarica. E’ uno dei passaggi delle conclusioni della ricerca “Studio di un ecosistema fluviale ad elevato rischio ambientale mediante un approccio olistico basato sull’utilizzo di bioindicatori di diversi livelli nello spettro biologico” dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, secondo cui “L’esposizione a sostanze tossiche è cronica, poiché la presenza dei micronuclei non si manifesta più dopo la depurazione, quindi potrebbe derivare da falda inquinata o da scarichi non trattati ancora attivi con continuità”.

I dati contenuti nella ricerca sono relativi a pesci e macroinvertebrati campionati nel 2015. Quattro i punti di campionamento, due a monte del sito di Bussi e due a valle. Lo studio ha approfondito diversi parametri, misurando sia i valori dei diversi contaminanti presenti negli organismi, pesci e macroinvertebrati, sia un indicatore di stress, cioè la presenza dei micronuclei negli eritrociti dei pesci.

Sei pesci sui 18 che sono stati campionati a valle della discarica hanno superato i limiti di legge per il mercurio; nel caso dei barbi si arriva a cinque su sei. Nessuno dei pesci catturati a monte ha superato questa soglia.

Per quanto riguarda il conteggio dei micronuclei che evidenziano la presenza di eventuali fattori di stress negli animali, l’Izs ha rilevato valori significativamente superiori negli esemplari a valle rispetto a quelli analizzati a monte. “Interessante”, secondo il Forum Acqua, il dato relativo ai pesci che, dopo essere stati campionati, sono stati tenuti in acqua di sorgente per 30 giorni: il numero di micronuclei è diminuito fortemente e significativamente, segno che i pesci hanno reagito positivamente a un ambiente privo del fattore di stress. “Questi dati – scrive infatti l’Izs – fanno ritenere che a valle della discarica siano presenti sostanze con effetto genotossico cronico”.

Per quanto riguarda i macroinvertebrati, è stato raccolto un unico campione costituito da 25 grammi di gammaridi, cioè dei piccoli crostacei. Il valore del piombo nel sito di campionamento di Bussi Officine è risultato superiore ai limiti di legge. Anche nei macroinvertebrati il valore del mercurio è risultato superiore nei campioni a valle del sito rispetto a quelli raccolti a monte (per il mercurio addirittura 7 volte superiore).

“La Val Pescara è una bomba ecologica ormai scoppiata: i pesci del fiume Aterno-Pescara – dicono gli attivisti del Forum Acqua – sono fortemente contaminati da metalli pesanti, con il mercurio che supera i limiti di legge in un pesce su tre tra quelli pescati a valle di Bussi sul Tirino. Altri metalli pesanti come cromo e piombo mostrano valori più elevati nei pesci pescati a valle del sito nazionale di Bonifiche di Bussi, mentre a monte, sull’Aterno, altri inquinanti come diossine e cadmio mostrano valori più elevati. Una situazione pazzesca e insostenibile, facciamo l’ennesimo appello perché partano le bonifiche”.

 

Lo studio dell’Istituto Zooprofilattico

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