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Omicidio Jennifer Sterlecchini, Davide Troilo: “Vivrò con il rimorso, non riesco a perdonarmi”

Omicidio Jennifer Sterlecchini, Davide Troilo: “Vivrò con il rimorso, non riesco a perdonarmi”

PESCARA, 24 gennaio – “Vivrò con il rimorso, non so neanche io perché è successo quello che è successo“. A parlare, nel corso dell’udienza del processo con rito abbreviato per la morte di Jennifer Sterlecchini, è stato l’ex fidanzato della ragazza Davide Troilo, imputato per omicidio volontario pluriaggravato, che in aula questa mattina ha rilasciato dichiarazioni spontanee.Non riesco a perdonarmi quale che sia la pena la dovrò scontare ma la pena maggiore è quella che mi porto dentro” ha detto Troilo, per il quale il pm Anna Rita Mantini ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione.

Una richiesta di condanna alla quale si è associato anche Roberto Serino, legale di parte civile per conto del fratello della vittima, Jonathan Sterlecchini.

Troilo ha mentito fin dall’inizio e invece di soccorrere Jennifer ha inscenato una presunta aggressione, cercando di mitigare la propria posizione processuale” ha detto l’avvocato Serino, che ha messo in rilievo “la lucidità e la volontà omicida dell’imputato, testimoniate dal fatto che le coltellate sono state inferte mentre Jennifer stava scappando“.

In conclusione l’avvocato ha chiesto “una sentenza che non sia né di vendetta né esemplare, ma giusta ed equa, perché l’imputato la sua vera pena la sconterà dentro di lui“.

Dopo la parte civile è stata la volta della difesa dell’imputato, con il suo legale che ha chiesto la concessione delle attenuanti generica e l’esclusione delle aggravanti.

“La richiesta del pm è esagerata e non mi aspetto minimamente che il giudice possa accoglierla, ho chiesto l’insussistenza delle aggravanti e la concessione delle attenuanti generiche – ha detto il legale di Davide Troilo, l’avvocato Giancarlo De Marco, al termine dell’udienza preliminare – la pena potrà essere compresa al massimo tra i 16 e i 18 anni. Da quelle che sono le contestazioni non emergono aggravanti”.

Il legale di Troilo, in particolare, ha sottolineato  come l’accusa “supponga che l’omicidio sia avvenuto per futili motivi, ovvero perché la ragazza lo ha lasciato, ma ci sono diversi elementi che contrastano  questa tesi, come alcuni messaggi che i due ragazzi si sono scambiati, il fatto che lui fosse perfettamente d’accordo che lei andasse via e il fatto che lui avesse già preso un appuntamento con un’altra ragazza“.

La sentenza del gup è attesa per le 16.30.

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