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Ospedale, il sindaco di Giulianova a D’Alfonso e al dg della Asl: “L’atto aziendale va rivisto”

Ospedale, il sindaco di Giulianova a D’Alfonso e al dg della Asl: “L’atto aziendale va rivisto”

GIULIANOVA, 15 giugno – Rivedere immediatamente l’atto aziendale e bloccare gli accorpamenti previsti per l’ospedale di Giulianova. E’ quanto chiede al presidente Luciano D’Alfonso e al manager della Asl Roberto Fagnano il sindaco Francesco Mastromauro, che in relazione al paventato ridimensionamento del nosocomio giuliese parla di un tira e molla inaccettabile.

La richiesta di revisione dell’atto aziendale arriva dopo la costituzione del gruppo di lavoro sull’ospedale, con il sindaco che chiede al Governatore  di fissare in tempi stretti la data della prima riunione.

“Il presidente della Regione aveva chiesto, nell’incontro in Comune del 20 maggio, di dare vita, quale passaggio necessario per il tavolo di confronto tecnico con la Regione, ad un gruppo di lavoro in grado di discutere la nostra proposta, che ribadisco non è una banale rivendicazione campanilistica, per la realizzazione di un ospedale costiero di primo livello – sottolinea Mastromauro – La squadra ora c’è, e come richiestomi da D’Alfonso è composta da alcuni consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, da medici ed operatori sanitari, quindi esperti di settore, e da espressioni della società civile. In totale 12 persone, me compreso. Avrei voluto allargare il gruppo ulteriormente, ma non è stato davvero possibile”.

Nel frattempo, però, il primo cittadino di Mastromauro chiede rassicurazioni sul futuro della sanità giuliese:

“Prima infatti ci si garantisce  il rilancio dell’ospedale e che i soldi non sono un problema giacché ci sono. Lo stesso manager della Asl Roberto Fagnano il 9 giugno scorso appare sui giornali tranquillizzandoci con espressioni simili a quelle del governatore. Salvo poi fare dietrofront l’11 giugno dichiarando alla stampa che bisogna accorpare i reparti e che è impossibile procedere all’adeguamento dell’ospedale giuliese. E poi la doccia fredda del nuovo atto aziendale, che ho avuto cura di trasmettere al presidente D’Alfonso, con i prospettati accorpamenti di chirurgia ed ortopedia ed il ridimensionamento di cardiologia.  Un tira e molla davvero inaccettabile”.

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