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Pescara, linea dura di Di Matteo: “O Diodati resta assessore o usciamo dalla maggioranza”

Pescara, linea dura di Di Matteo: “O Diodati resta assessore o usciamo dalla maggioranza”

PESCARA, 14 agosto – Se qualcuno pensava che il vecchio trucco della manovra ferragostana potesse indebolire resistenze e allineare coscienze sbagliava di grosso. Così chi si era convinto che, tutto sommato, la crisi al Comune di Pescara si potesse (finalmente? temporaneamente?) chiudere, adesso deve fare conti con i Di Matteo-boys che non hanno la minima intenzione di farsi da parte per lasciare libero quel posto che, dall’altra parte, il gruppo Teodoro rivendica e pretende.

Sono giorni ormai che Alessandrini è alle prese con un complicato taglia e cuci: leva uno soddisfa un altro, ma a chiudere proprio non ci riesce.

Agnello sacrificale predestinato, questa volta, doveva essere Giuliano Diodati, assessore al bilancio e allo sport in quota al gruppo di Donato Di Matteo, che pure alla Regione ha la sua bella posizione critica. L’idea era quella di trovare un cadeau da dare in cambio in modo da evitare il prolungarsi di polemiche e interdizioni.

Detto fatto e la risposta arriva, puntuale e non trattabile: se Giuliano Diodati va fuori dalla Giunta di Pescara i compagni di cordata escono dalla maggioranza in tutte le amministrazioni che sostengono. Primo firmatario del documento, mandato non solo al sindaco di Pescara, ma anche al presidente della Provincia, al presidente della Regione e al segretario regionale del Pd è, manco a dirlo, Donato Di Matteo. Con lui i consiglieri comunali Tiziana Di Giampietro, Lola Gabriella Berardi e Adamo Scurti, lo stesso Diodati, i consiglieri provinciali Annalisa Palozzo e Vincenzo Catani e l’onorevole Vittoria D’Incecco.

“I sottoscritti – si legge nella nota – ritengono che una soluzione improvvisata costituisca un rimediom peggiore del male e che Giuliano Diodati meriti il rispetto politico quale amministratore capace nonché esponente di primo piano di un partito e di un gruppo dirigente leale e coerente verso l’amministrazione comunale e verso i cittadini”.

Non esiste, al momento, alcuna possibilità di mediazione:

“Il Sindaco di Pescara dovrà rinnovare la fiducia all’assessore Diodati affinché possa portare avanti i progetti avviati per la città, nel rispetto del programma politico che ha ispirato questa amministrazione, senza che possano considerarsi altri percorsi o sotterfugi politici, da cui i sottoscritti prendono distanza nelle relative sedi amministrative e politiche”.

Come dire:”Caro sindaco, non troverai qui una sponda per andare avanti se non alle nostre condizioni”. E sono condizioni che impegnano, così come sono messe, anche la tenuta della Giunta D’Alfonso.

Dall’altra parte Teodoro non fa sconti. E il dubbio, che si fa sempre più forte, è che il prezzo che Alessandrini potrebbe pagare, a questo giro, è davvero quello più alto.

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