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Processo Sanitopoli, Trifuoggi: “Furono tangenti”. Difesa Del Turco: “Chiederemo revisione”

Processo Sanitopoli, Trifuoggi: “Furono tangenti”. Difesa Del Turco: “Chiederemo revisione”

PERUGIA, 27 settembre – Con l’assoluzione dal reato associativo e la rideterminazione della condanna per Del Turco, si chiude definitivamente il lungo capitolo della Sanitopoli abruzzese. Fioccano intanto le reazioni.

L’ex numero uno della Procura di Pescara, Nicola Trifuoggi, che insieme ai pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, diede vita al processo sulla Sanitopoli abruzzese, commenta così l’esito del processo bis, svoltosi oggi davanti alla Corte d’appello di Perugia:

”Sento che c’è gente che si accontenta del fatto che è caduto il reato di associazione per delinquere, ma quello non era il reato più grave, visto che è un reato che prevede cinque anni, mentre per le tangenti la pena massima è di otto anni. Quindi la concussione è evidente e definitivamente accertata. Presunte tangenti? No, chiariamolo una volta per tutte, sono tangenti. E per quanto riguarda le prescrizioni siamo di fronte ad un’ulteriore sconfitta della giustizia”.

Trifuoggi osserva:

‘”Il passaggio di danaro c’è stato e questo conferma la correttezza del processo. La Corte d’Appello di Perugia ha solo ricalcolato la pena, dopo che era stato cancellato il reato di associazione per delinquere, ma si tratta di un argomento tecnico che ha solo rimodulato la condanna, una condanna a 3 anni e 11 mesi che ora è definitiva”.

Una capitolo chiuso, dunque, ma forse non del tutto. La difesa di Ottaviano Del Turco, infatti, ha annunciato che si prepara a chiedere la revisione del processo, nel quale l’ex presidente della Regione Abruzzo è stato condannato per induzione indebita, ossia per la vecchia concussione per induzione, modificata dalla Legge Severino. Così il legale di Del Turco, Giandomenico Caiazza:

“Siamo ancora molto amareggiati per la decisione già presa dalla Cassazione di confermare, dopo che siamo stati assolti da 24 dazioni, la condanna per le residue quattro. Certamente non ci fermiamo qui, forti anche del risultato di Perugia. Quindi stiamo lavorando anche per la revisione della condanna definitiva. E sono sicuro che avremo soddisfazione come l’abbiamo avuta oggi”.

Caiazza poi riserva qualche punzecchiatura alla Procura pescarese:

“E’ caduto l’ennesimo pezzo della famosa ‘montagna schiacciante di prove’. E’ stata esclusa perché insussistente anche l’associazione per delinquere e dunque non c’ è stata alcuna associazione per delinquere che si era impossessata della Regione Abruzzo, pur essendo stata quella giunta defenestrata da questa iniziativa giudiziaria. Sono soddisfatto perché l’associazione per delinquere era un architrave della vicenda”.

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