Renzi, il Fla e la partecipazione delle scuole, la protesta di Udu e Rete studenti
PESCARA, 10 novembre – Non si placano le polemiche che da ieri sera accompagnano la nota dell’Ufficio scolastico regionale che invitava le scuole a favorire la partecipazione degli studenti all’intervista di Luca Sofri, questo pomeriggio, al premier Matteo Renzi, in occasione dell’inaugurazione del Festival delle Letterature.
Nota dalla quale sembrano aver preso tutti le distanze e che ha suscitato le ire del coordinamento regionale dell’Udu, Unione degli universitari, che parla di “un’imposizione velata”.
“Una decisione degna dei migliori regimi dittatoriali dove la propaganda di governo entra prepotentemente all’interno dell’istituzione scolastica limitando le libertà dei giovani – scrivono in una nota i giovani dell’Udu – Oggi, in cambio di un attestato, i giovani studenti abruzzesi saranno vittime di una campagna elettorale e politica senza alcun tipo di dibattito imposta ai giovani studenti dalla Regione e dal Pd. Si spera che la scelta imposta, di taglio assolutamente antidemocratico, non sia stata presa per riempire le sale del Fla e usare gli studenti come folla per non far fare “brutta figura” al premier. Entrambi gli scenari prospettati, l’imposizione ai giovani di una campagna senza confronti e l’utilizzo degli studenti per riempire le stanze, non fanno certamente pensare a uno Stato democratico in cui invece dovrebbero essere fondamentali la Libertà’ e il Dialogo.”
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi:
“È inaccettabile pensare che la partecipazione studentesca ad eventi culturali venga incentivata in questo modo – dichiara – Il fattore che più ci lascia sbalorditi è il rilascio dell’attestato di partecipazione legato solamente all’intervento del Premier Matteo Renzi e non all’intero evento culturale. Una partecipazione non consapevole quindi e apparentemente senza alcuno scopo didattico. Ci chiediamo quando il governo prenderà sul serio il tema dell’accessibilità alla cultura per i giovani e gli studenti, prevedendo investimenti strutturali e di prospettiva e abbandonando la scia degli interventi spot come il bonus cultura di 500€”