Restituzione delle tasse post terremoto, D’Alfonso: “Ci batteremo alla Camera”
PESCARA, 29 giugno – Tornerà in ballo alla Camera la questione della restituzione delle tasse, da parte delle imprese dell’Aquila e del cratere, dopo la bocciatura al Senato dell’emendamento che avrebbe dovuto alzare la soglia del “de minimis” da duecentomila a cinquecentomila euro.
E Luciano D’Alfonso, governatore e senatore, indica un doppia possibilità per riaprire il percorso:
“Ripresentare l’emendamento alla Camera dei Deputati con i colleghi del gruppo Pd e non solo; accertare, attivando un giurista già individuato, chi ha omesso di fare la notifica poiché non può essere che l’omissione della notifica, che toccava a figure dell’ordinamento governativo italiano, alla fine costituisca un gravame per le imprese danneggiate”.
La questione è emersa a novembre scorso e riguarda 320 soggetti tra imprese e persone fisiche, per un ammontare di 75 milioni di euro relativi alla restituzione delle agevolazioni fiscali e contributive del terremoto del 6 aprile 2009.
“Per un problema di questo tipo – sottolinea D’Alfonso – la soluzione è la norma, non l’ordine del giorno o la bonomia dell’occuparcene dopo. Il Senato non ha votato poiché alcuni senatori sono stati nei fatti pigri e non hanno avuto una consapevolezza all’altezza, forse perché scelti a caso. Dobbiamo assolutamente ricreare una condizione di consapevolezza, che quando c’è un problema grave la soluzione è grave, è rilevante ed è quella della norma. Ci sono questioni che sono al di fuori dell’appartenenza partitica. L’emendamento consentirebbe di risolvere il problema per il 90% dei soggetti giuridici interessati”.
Sulla strada attualmente scelta, quella dell’ordine del giorno, chiarisce:
“L’ordine del giorno va bene se il danno eventuale da recupero coattivo dovesse partire tra sei mesi. La figura giuridica che deve procedere al recupero coattivo si è già insediata e sta operando: è il commissario ad acta di appartenenza dell’Agenzia delle Entrate che ha già fatto l’identificativo fiscale per procedere in danno, afflittivamente, per cui la soluzione va trovata oggi, ieri, non fra due o tre mesi”.
DI NICOLA (M5S): “IL PD MENTE, MA DOVREBBE TACERE”
“Solo l’antica, insopprimibile vocazione a raccontare bugie può permettere ai rappresentanti del Pd abruzzese di attaccare il M5s sul decreto terremoto facendo propaganda elettorale sulla pelle dei terremotati abruzzesi. Chi, come loro, fa parte del Partito che non è riuscito a risolvere il problema, pur essendo in maggioranza sia in Parlamento che in Regione negli scorsi cinque anni, dovrebbe quantomeno tacere”. Lo afferma il senatore Primo di Nicola (M5s) a proposito delle polemiche sul decreto Terremoto.
Il senatore sottolinea che “la nuova maggioranza e il nuovo Governo si sono fatti carico di tutto quello che l’esecutivo Gentiloni ha scansato inserendo nel decreto e con appositi emendamenti le soluzioni necessarie a dare una risposta ai problemi delle centinaia di migliaia di cittadini vittime del sisma e di una ricostruzione tanto lenta quanto inefficiente”.
“Il senatore D’Alfonso e l’onorevole Pezzopane, per esempio – afferma – sanno benissimo che il decreto presentato dal Governo Pd a firma Gentiloni era carente dal punto di vista normativo e che gli emendamenti proposti sul tema degli sgravi statali erano incompatibili con la legislazione europea. Ciononostante continuano a raccontare frottole prendendo in giro gli abruzzesi e le aziende aquilane chiamate, anche a causa dei loro silenzi passati sul tema, a restituire gli aiuti ricevuti”.
“Sul tema del ‘de minimis’, di esclusiva competenza di Bruxelles – prosegue Di Nicola – il commissario agli aiuti di Stato europeo sta facendo delle verifiche in merito agli sconti fiscali erogati alle imprese abruzzesi all’epoca della ricostruzione post-sisma. A fine luglio ci saranno i risultati di queste verifiche per capire quali misure vengono considerate aiuto di Stato e quali no. Per questo il Governo non ha dato parere favorevole agli emendamenti al decreto Terremoto, presentati nell’aula del Senato, per aumentare il de minimis a 500mila euro, dai 200mila attuali”.
“Gli abruzzesi – afferma il senatore – devono sapere la verità. Se avessimo approvato gli sconclusionati e bugiardi emendamenti proposti dal Pd avremmo esposto l’Italia e gli imprenditori dell’Aquila ad un’altra infrazione europea. Con tutti i danni ulteriori che ne sarebbero conseguiti. Ma questo Governo, a differenza dei suoi predecessori, non ha lo scopo di mettere pezze qua e là al solo fine di guadagnare voti in vista delle prossime elezioni. Noi siamo al fianco dei cittadini e i loro problemi li vogliano risolvere davvero”.
“Per questo il Governo, già nelle prossime settimane, presenterà una soluzione definitiva e coerente con la normativa europea che avrà lo scopo di sanare tutto ciò che il Pd ed i suoi predecessori non sono stati capaci di fare prima. E lo farà attraverso le misure necessarie con il quale tutte le aziende coinvolte nella vicenda, e ripeto tutte, saranno davvero tolte dall’imbarazzo della richiesta di restituzione degli aiuti statali ricevuti”, conclude Di Nicola.