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Rifiuti, approvato dalla giunta il nuovo piano regionale per l’Abruzzo

Rifiuti, approvato dalla giunta il nuovo piano regionale per l’Abruzzo

L’AQUILA, 20 dicembre – Riorganizzazione dei servizi di raccolta e un no deciso ad ogni ipotesi di realizzazione di inceneritori sul territorio. Sono questi, per il sottosegretario con delega all’ambiente Mario Mazzocca, gli aspetti fondamentali del nuovo piano regionale rifiuti, approvato oggi dalla Giunta. Documento che, secondo gli obiettivi dell’amministrazione regionale, consentirà di adeguare la normativa vigente in materia di gestione del ciclo dei rifiuti e la relativa pianificazione di riferimento.

“Il Piano andrà attuato in un orizzonte temporale individuato nel periodo 2017-2022 – ha auspicato Mazzocca – perseguendo quegli indirizzi politici e programmatici delineati con due fondamentali provvedimenti a suo tempo varati dalla giunta regionale”.

Il piano, seconda il sottosegretario, si snoda lungo tre direttrici principali. La prima è quella della riorganizzazione dei servizi di raccolta, basati su sistemi domiciliari, il cui obiettivo minimo è fissato al 2022 al 70% su base regionale. La seconda è l’esclusione di qualsiasi ipotesi di realizzazione di un inceneritore sul territorio, “non condividendo le scelte delineate nel “Decreto Inceneritori” che individua i deficit registrati a livello impiantistico per i diversi contesti territoriali e le modalità del loro soddisfacimento“. Alla luce delle previsioni di Piano, dunque, nel documento “si ribadisce l’assoluta insussistenza di condizioni oggettive per prevedere un impianto di incenerimento in Abruzzo in quanto non sostenibile nè tecnicamente nè economicamente“. La terza direttrice, infine, è quella della scelta, tra i vari modelli gestionali, di quello del “recupero di materia” sia mediante l’organizzazione di sistemi domiciliari di raccolta differenziata (cosiddetto porta a porta), sia attraverso il recupero ‘possibile’ di altri materiali dalle frazioni residue di rifiuti.

“Tutto ciò comporterà anche adeguamenti impiantistici in grado di consentire la qualificazione del rifiuto secco residuo da selezione impiantistica attraverso l’intercettazione delle componenti valorizzabili – aggiunge Mazzocca – Il nuovo Piano, dunque, disegna un modello gestionale basato su prestazioni medie attribuite al complesso delle filiere di trattamento: infatti, gli impianti con recupero di materia spinto, prevedono lavorazioni finalizzate ad estrarre dal rifiuto indifferenziato residuo frazioni recuperabili in forma di materia, quantificabili in circa il 15% del flusso trattato”.

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