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Rigopiano, davanti ai pm anche l’allora responsabile dell’ufficio rischio valanghe Belmaggio

Rigopiano, davanti ai pm anche l’allora responsabile dell’ufficio rischio valanghe Belmaggio

PESCARA, 19 dicembre – Sono proseguiti anche nel pomeriggio gli interrogatori degli indagati nell’ambito sull’inchiesta sul disastro di Rigopiano. Interrogatori che hanno visto davanti ai pm anche Sabatino Belmaggio che all’epoca dei fatti era responsabile dell’ufficio rischio valanghe della Regione Abruzzo.

“Belmaggio è un uomo molto attento e preparato nel suo campo, però il suo non era un ruolo dirigenziale, ma quello di un addetto all’ufficio. Quindi muovere delle contestazioni nei suoi confronti è una assurdo – ha commentato l’avvocato Leonardo Casciere, legale di Belmaggio,  al termine del lungo interrogatorio, durato circa quattro ore e condotto dal procuratore Massimiliano Serpi e dal pm Andrea Papalia, titolari dell’inchiesta.

Belmaggio, che all’epoca dei fatti era responsabile dell’ufficio rischio valanghe della Regione Abruzzo, è indagato per omicidio colposo e lesioni plurime colpose, in concorso con altri funzionari e dirigenti dell’ente, in riferimento all’omissione di atti che, a giudizio della Procura, avrebbero evitato il crollo colposo del resort di Rigopiano, e in particolare per la mancata realizzazione della Carta di localizzazione per il pericolo delle valanghe.

“I dirigenti e la politica erano quelli che dovevano prendere le decisioni, prova ne sia che per molte richieste che lui aveva fatto per quanto riguardava proprio la Carta delle valanghe, molte sono rimaste inevase – ha proseguito Casciere –  Inoltre gli hanno messo a disposizione solo 40mila euro per un anno, risorse che nel 2015 gli sono state anche tolte. Ma non era lui che richiedeva. Erano i dirigenti che determinavano ed era la politica che determinava da un punto di vista economico le somme da stanziare”.

L’avvocato ricorda che Belmaggio, “appena diventato dirigente, il primo febbraio 2017, per prima cosa ha stanziato un milione e 300 mila euro per la Carta valanghe. E’ stato assurdo non farlo per 32 anni, visto che la legge è del 1992. Quando Belmaggio subentra, nel 2010, non come dirigente ma come semplice impiegato, sono passati già 18 anni e nessuno ha fatto niente“.

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