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Rivisondoli piccola Betlemme d’Abruzzo, in 15mila al presepe vivente

Rivisondoli piccola Betlemme d’Abruzzo, in 15mila al presepe vivente

RIVISONDOLI, 5 gennaio – In quindicimila hanno assistito questa sera al 67° Presepe vivente di Rivinsondoli, “piccola Betlemme dell’Abruzzo”. Il cielo sereno e le temperature miti hanno favorito l’afflusso di una grande folla, proveniente da ogni parte d’Italia, nella Piana di Piè Lucente, dove si è rinnovata la tradizionale rappresentazione della Natività. All’incirca trecento figuranti hanno animato la rappresentazione con Giulia Marconi, diciottenne di Todi nei panni della Madonna, Giacomo Sciamanna, ventenne di Assisi, che ha impersonato San Giuseppe e il piccolo Eduardo Vittoria, Gesù Bambino, come da tradizione l’ultimo nato in paese. Eduardo infatti è stato dato alla luce lo scorso 3 dicembre.

In scena figuranti del paese ma anche provenienti dal Molise, con gli zampognari del Matese, di S.Polo, in provincia di Campobasso, il gruppo Terzo Millennio di Termoli, i Briganti di S.Elia a Pianisi (Campobasso) ed il coro “La figlia di Iorio” di Orsogna, la corale che alla fine della rappresentazione ha reso omaggio alla Sacra Famiglia con canti della tradizione natalizia. In occasione del Presepe vivente, proprio oggi, è stato sancito il gemellaggio tra gli zampognari del Matese e il coro di Orsogna, che vanta di essere il più antico d’Italia. Grande la soddisfazione per la felice riuscita della manifestazione espressa dal sindaco di Rivisondoli, Roberto Ciampaglia, dal parroco del paese, don Daniel Cardènas e dall’organizzatore Geppy Lepore.

“Il presepe vivente è patrimonio della comunità di Rivisondoli e dell’intero Abruzzo ed è con amore e orgoglio che teniamo a questa rappresentazione, sempre commovente e suggestiva” ha detto il sindaco esprimendo gratitudine per gli organizzatori e quanti in ogni modo hanno collaborato alla realizzazione dell’evento.

Tra gli spettatori anche il consigliere regionale Emilio Iampieri. “Sono affezionato a questo presepe e sempre commosso dall’assistervi – ha detto Iampieri – è un momento importante di devozione alla Natività e di tradizione popolare che arricchisce ogni anno la nostra regione, attraendo attenzione da ogni parte d’Italia”.

“Da questo presepe, che abbiamo voluto dedicare alle popolazioni terremotate dell’Umbria, viene a tutti un messaggio di pace e fratellanza universale – ha sottolineato il parroco – tutti sono stati bravi nel loro compito in questo presepe e tutti meritevoli della nostra gratitudine, tanta gente ha partecipato in silenzio e compostezza all’evento, che vuole essere esortazione a tenere vive tradizioni che sono segno di fede e di profonda riflessione sul mistero del Dio che si fa uomo, cambiando il corso della storia dell’umanità”.

Nella santa messa celebrata questa mattina nella chiesa di S.Nicola di Bari il parroco ha ricordato le origini del presepe vivente, il più antico d’Italia, secondo solo a quello di S.Francesco d’Assisi. “Il presepe di Rivisondoli è nato nel 1950, espressione della voglia di rinascita di questo paese e di questo comprensorio duramente colpiti dalla tragedia della seconda guerra mondiale – ha ricordato don Daniel – questo senso di rinascita e riscatto di tutto un territorio resta impresso in questo evento, cui tutti dobbiamo tenere. con amore e con rispetto”.

“Sono commosso e grato a tutti coloro che con grande sensibilità e amore alla tradizione hanno favorito la buona riuscita di questa manifestazione – ha sottolineato Geppy Lepore – ogni anno si rinnova in me e in tutti un’emozione particolare per l’organizzazione di questo presepe e per questa manifestazione sempre carica di significato”.

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