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Santa Croce, la Regione mette i sigilli ai serbatoi dell’acqua

Santa Croce, la Regione mette i sigilli ai serbatoi dell’acqua

L’AQUILA, 2 dicembre – E’ ormai una guerra senza quartiere quella tra la Regione Abruzzo e la Santa Croce. Oggi con un blitz nello stabilimento di Canistro dirigenti e funzionari del servizio Risorse del territorio e attività estrattive, accompagnati dai carabinieri, hanno apposto i sigilli sui serbatoi di acqua dai quali l’azienda aveva attinto per l’imbottigliamento.

Un braccio di ferro lunghissimo, che attraversa aule di tribunale, penale, civile e amministrativo e non accenna a finire.

Secondo il dirigente regionale Iris Flacco l’acqua è stata captata senza autorizzazione, ma l’imprenditore molisano Camillo Colella respinge l’accusa. La Regione nelle scorse settimane aveva sequestrato circa 8 milioni di litri di acqua contenuti nello stabilimento.

Intanto il Tar ha bloccato l’apertura delle buste nell’ambito del bando per la nuova concessione in scadenza il 15 dicembre, in attesa dell’udienza per la sospensiva fissata per il 21 dicembre.

E c’è il problema dei lavoratori: l’azienda non potendo più captare acqua ha messo in mobilità i 75 lavoratori, si cui 50 in cassa integrazione e la restante parte al lavoro; il 21 novembre scorso è scattato il termine di 120 giorni per i licenziamenti.

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