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Sevel Atessa, Corte d’Appello boccia ricorso azienda: “Fare il rappresentante di lista è un diritto”

Sevel Atessa, Corte d’Appello boccia ricorso azienda: “Fare il rappresentante di lista è un diritto”

ATESSA, 13 dicembre – Una decisione che conferma come fare il rappresentante di lista alle consultazioni elettorali sia un diritto che non può essere considerato in nessun modo una forma di assenteismo. La sentenza della Corte d’ Appello dell’Aquila, confermando la precedente decisione del tribunale di Lanciano, ha dato ragione a sette lavoratori della Sevel di Atessa, aderenti al sindacato Slai Cobas.

La Sevel è stata condannata a riconoscere i diritti previsti dalla normativa vigente in materia elettorale per tutti i dipendenti impegnati come rappresentanti di lista nelle consultazioni elettorali del 24, 25 e 26 maggio 2014. Rigettando il ricorso della Sevel, la stessa Corte d’ Appello ha condannato l’azienda del gruppo Fca alle spese di giudizio pari a 5.124 euro e ad altre spese generali.

In merito alla sentenza lo Slai Cobas esprime:

“Enorme soddisfazione per l’ennesima vittoria giudiziale ottenuta da parte dei dipendenti Sevel, difesi dagli avvocati Pierpaolo Passarelli e Vincenzo Iacovino. A detta della Corte i rappresentanti di Lista sono equiparati ai presidenti, segretari e scrutinatori di seggio, sicché l’accordo sindacale stipulato dalla Sevel con alcune organizzazioni sindacali ha avuto come scopo quello di modificare la legge, nella parte in cui si è stabilito un trattamento deteriore e discriminatorio per i primi. Si ricorda che la Sevel  aveva adottato questa discriminazione per far fronte ad un asserito abuso di diritto da parte dei rappresentanti di lista, e cioè per far fronte al fenomeno dell’assenteismo che essa si sarebbe trovata a fronteggiare ad ogni tornata elettorale. Al riguardo la Corte di Appello ha affermato che “Anche ove sia ipotizzabile un abuso, ciò non legittimerebbe l’azienda a punire i dipendenti che partecipano come rappresentanti di lista alle operazioni elettorali, stabilendo un trattamento contra legem per gli stessi”.

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