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Shopping durante l’orario di lavoro, sotto inchiesta mezzo comune di Sulmona

Shopping durante l’orario di lavoro, sotto inchiesta mezzo comune di Sulmona

SULMONA, 25 ottobre – Ufficialmente risultavano in servizio. In realtà erano tranquillamente a casa a mangiare o in giro a fare shopping. La lotta contro i furbetti del cartellino tocca anche il Comune di Sulmona dove la Guardia di Finanza, al termine di una lunga serie di indagini durata sette mesi e coordinata dal pm dal Stefano Iafolla, ha rilevato numerose irregolarità commesse dai dipendenti. Quarantasei le persone denunciate, sulle centodue in servizio negli uffici municipali.

Dipendenti che, dopo aver timbrato il badge in entrata, uscivano dall’ufficio per tornare tranquillamente a casa per mangiare, per andare a fare la spesa o anche per andare al bar o a fare shopping.

Una cattiva abitudine che le persone incriminate usavano ripetere anche più volte al giorno, e questo anche grazie alla complicità di altri colleghi o di persone esterne che in diverse occasioni avrebbero timbrato il cartellino al loro posto.

Ma non solo. Perché gli indagati avrebbero anche prodotto comunicazioni scritte e verbali che attestavano la loro presenza in servizio anche quando erano assenti, fruendo contestualmente anche dei buoni pasto che in realtà non sarebbero loro spettati.

Ad inchiodarli sarebbe una minuziosa attività di video-registrazione effettuata con telecamere installate nel perimetro di alcune sedi di servizio comunali. Gli inquirenti, inoltre, hanno analizzato i tracciati dei cartellini magnetici, effettuato pedinamenti, appostamenti e osservazione.

Addirittura, in qualche caso, ad alcuni dei dipendenti pubblici allontanatisi dal posto di lavoro ingiustificatamente, mentre si dedicavano allo shopping, la Finanza ha controllato la regolare emissione degli scontrini fiscali a seguito degli acquisti fatti.

Nei confronti dei 46 indagati sono state configurate varie ipotesi di reato, dalla truffa aggravata alle false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge da parte di dipendenti pubblici.

In merito alla vicenda è stata interessata anche la Procura Regionale della Corte dei Conti di L’Aquila per il recupero dei compensi illecitamente percepiti.

Della vicenda è stata interessata anche la Procura Regionale della Corte dei Conti di L’Aquila, per il recupero dei compensi illecitamente percepiti.

– in aggiornamento –

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