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Stato di agitazione del personale al carcere di Vasto

Stato di agitazione del personale al carcere di Vasto

VASTO, 29 dicembre – L’organizzazione del lavoro al carcere di Vasto non piace ai sindacati di categoria, che nel denunciare il presunto comportamento di chiusura della dirigente facente funzioni di direttore Giuseppina Ruggero, che si tradurebbe in turni di lavoro spesso massacranti e in straordinari non concordati con le stesse organizzazioni sindacali, hanno proclamato lo stato di agitazione del personale riservandosi anche altre iniziative di protesta.

A puntare il dito contro una situazione che per i sindacati sarebbe ormai diventata insostenibile sono i segretari di Sappe, Osapp, Fns Cisl e Cnpp, che sottolineano come “con l’atto trasmesso alle organizzazioni sindacali il 22 dicembre, oltre a non tenere fede a quanto concordato il mese precedente, e cioè di trasmettere entro il 30 novembre l’elaborazione di un’organizzazione del lavoro temporanea da attuare per le festività Natalizie” la dirigente abbia “trasmesso un semplice elenco in cui viene indicata in modo superficiale la festività” di cui ogni poliziotto penitenziario avrebbe dovuto usufruire.

“Quanto accaduto ha escluso scientemente la legittima possibilità per le organizzazioni sindacali di poter per tempo richiedere, qualora necessari,
correttivi a quella che risulta essere un’organizzazione del lavoro unilaterale – tuonano i sindacati – che oltre a creare un disagio di non poco conto al personale, ha confermato lo stato di apatia gestionale sia verso le organizzazioni sindacali che, cosa ancor più grave, verso il personale, che ha saputo qual turno di servizio da svolgere e con quali modalità solo qualche giorno prima”.

Secondo il sindacato, in particolare, nel carcere di Vasto verrebbero di fatto imposti orari con ricorso a straordinari mai concordati e si registrrebbe una carenza di ispettori e sovrintendenti di cui a pagare il prezzo sarebbe il personale assunto nel ruolo assistenti. Personale utilizzato “in compiti e con responsabilità non propriamente attinenti alla propria preparazione professionale, con esposizione anche a conseguenze di natura penale in caso di criticità non affrontate con la dovuta conoscenza delle norme in vigore“.

Da qui la proclamazione dello stato di agitazione del personale e il ritiro delle rispettive delegazioni, “non riconoscendo più nell’attuale dirigenza del carcere di Vasto un interlocutore che rispetti gli accordi e con cui poter intrattenere un dialogo e discuteredelle problematiche circa il rispetto dei diritti e le questioni lavorative del personale“.

Ma non solo. Perché i sindacati annunciano come l’azione di protesta seguirà ad oltranza e come nei prossimi giorni saranno valutate ed approntate ulteriori iniziative a sostegno della vertenza, tese a tutelare il personale della casa circondariale “sempre più vessato da iniziative unilaterali discutibili“.

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