Teramo, frode fiscale milionaria. Sequestrati soldi, immobili e una villa di pregio storico

TERAMO, 11 ottobre – Un vasto e articolato sistema di frode fiscale, basato sulle attività di prestanome e realizzato mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dal valore complessivo di circa 3 milioni di euro, avrebbe consentito di evadere, nel corso degli anni, imposte dirette ed Iva per centinaia di migliaia di euro. E’ quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Teramo, coordinate dalla Procura locale, in seguito alle quali è stato chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di due soggetti per i reati di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti” ed “emissione di fatture per operazioni inesistenti”.
Nell’ambito di tale sistema erano coinvolte due società teramane operanti nel settore del commercio di tovaglie e prodotti per la pulizia, insieme ad altre imprese con sede in diverse regioni italiane. Le indagini hanno consentito di risalire al patrimonio dell’ideatore della frode, che sarebbe l’amministratore delle due società teramane: un patrimonio, dal valore complessivo di circa 940.000 euro, formalmente intestato a società “schermo”, ma di fatto nella disponibilità dell’amministratore attraverso la stipula di contratti di locazione fittizi.
Il patrimonio individuato, tra disponibilità finanziarie e numerosi immobili, compresa una lussuosa villa di pregio storico, con annesso un terreno di oltre 7.000 metri quadrati, è stato sottoposto a sequestro su disposizione del gip del tribunale di Teramo.