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Teramo, la Cgil chiede un tavolo sulle scuole per la ripartenza in sicurezza

Teramo, la Cgil chiede un tavolo sulle scuole per la ripartenza in sicurezza

TERAMO, 11 settembre – Un tavolo con gli operatori del settore per far ripartire la scuola in presenza in totale sicurezza. A chiederlo, rivolgendosi alle istituzioni regionali, provinciali e comunali, è la Cgil di Teramo che questa mattina in una conferenza stampa  è tornata a sollevare la necessità di un confronto serio “con chi la scuola la vive tutti i giorni” sulle criticità che permangono ancora oggi su personale, spazi, turni, gestione dei trasporti, mense.

“In questi mesi abbiamo chiesto più volte un confronto a livello locale e regionale, ma siamo rimasti inascoltati – ha spiegato il segretario provinciale della Cgil di Teramo Giovanni Timoteo – Per noi la priorità è quella di riaprire le scuole, ma bisogna farlo in un perimetro di responsabilità che non può non tener conto della voce di chi, dentro la scuola, ci lavora”.

Nel corso della conferenza, alla quale hanno preso parte anche Natascia Innamorati, componente della segreteria provinciale, e i segretari provinciali di Filt, Filcams, Fp e Flc Cgil, i rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato la necessità di un aumento del personale della scuola e di maggiori investimenti infrastrutturali, evidenziando come le criticità investano non solo gli spazi e l’organizzazione del lavoro di docenti e personale Ata, ma anche le questioni relative ai lavoratori delle mense e dell’assistenza educativa oltre al tema dei trasporti.

“Il sistema scolastico della nostra provincia  vede impiegati accanto ai circa 5.500 insegnanti e personale Ata – hanno evidenziato i sindacalisti –  oltre 300 assistenti educative che operano nei cinque ambiti sociali, i 250 addetti alle mense e i circa 340 impegnati nel trasporto scolastico. Un assetto lavorativo non sempre omogeneo sul piano contrattuale e gestionale che oggi evidenzia vecchie e  nuove criticità che vanno affrontate definitivamente”.  Da qui la richiesta di un coinvolgimento “fattivo”  di tutti gli operatori del sistema scolastico.

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