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Terremoto: in Abruzzo migliaia di sfollati, sgomberi e zone rosse. Sciacalli in azione

Terremoto: in Abruzzo migliaia di sfollati, sgomberi e zone rosse. Sciacalli in azione

TERAMO, 31 ottobre – Il giorno dopo il sisma di magnitudo 6.5, con epicentro tra Norcia e Preci, che ha colpito anche il territorio abruzzese, nella regione prosegue la conta dei danni. Finora sono 44 i comuni coinvolti. Il territorio più colpito è quello Teramano, dove si sono registrati numerosi crolli. Il sindaco Brucchi: “Per noi è peggio del 2009”. A L’Aquila edifici collassati e numerosi immobili lesionati. Danni anche nel Pescarese e nel Chietino. Nel frattempo la paura non accenna a diminuire: nelle ultime ventiquattro ore lo sciame sismico ha prodotto oltre cento repliche. Migliaia di cittadini abruzzesi, la notte scorsa, hanno dormito all’aperto.

MIGLIAIA DI SFOLLATI

In Abruzzo, e in particolare nella provincia di Teramo, il problema principale riguarda gli sfollati. Il numero è in costante aggiornamento, ma le stime più attendibili, al momento, indicano che oltre 3.000 abruzzesi non sono nelle condizioni di rientrare in casa: la gran parte degli sfollati è rappresentata da cittadini della provincia di Teramo. In misura minore sono interessate alcune località dell’Aquilano e del Pescarese.

Al riguardo, nelle ultime 24 ore, si è assistito ad un balletto delle cifre: per il sottosegretario regionale alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, gli sfollati sarebbero complessivamente 400. Secondo la prefettura di Teramo, invece, solamente nel comprensorio teramano, sarebbero più di 2.500 le persone senza casa.

Una discrepanza che, con ogni probabilità è legata alla difficoltà di determinare con esattezza quante persone siano costrette a restare fuori da casa per danni accertati alle proprie abitazioni, quante invece siano state allontanate a scopo precauzionale, per consentire di effettuare le necessarie verifiche di agibilità, e quante infine stiano dormendo nei campi di accoglienza, pur potendo rientrare a casa, per la paura di eventuali nuove scosse. Quel che è certo, è che nel Teramano oltre 2.000 persone hanno passato la scorsa notte in strada o nei centri di accoglienza.

La situazione resta fluida e il numeri cambiano in base all’esito dei sopralluoghi e delle verifiche che stanno svolgendo i Vigili del Fuoco. Si calcola che in lista di attesa, per gli interventi tecnici dei pompieri, ci siano oltre 500 famiglie.

SCIACALLI IN AZIONE: SI FINGONO TECNICI

Alcuni malintenzionati, questa mattina a Pescara e a Montesivlano, hanno approfittato del clima di panico diffuso, per introdursi nelle abitazioni dei cittadini, presentandosi come dei tecnici incaricati di effettuare controlli post-terremoto. L’allarme è stato lanciato dai Comuni di Pescara e Montesilvano, che hanno raccolto diverse segnalazioni dei residenti, insospettiti dalle strane visite ricevute. Nelle ultime ore sono stati segnalati casi simili anche a Chieti, nella Marsica e nel Teramano.

 “Questa mattina  – si legge in una nota del Comune di Montesilvano – alcuni cittadini hanno segnalato che individui, spacciandosi per dipendenti comunali e mostrando falsi tesserini, si stanno introducendo negli appartamenti per controlli post sisma. Il Comune di Montesilvano non ha incaricato nessun dipendente a tal riguardo. Per tale ragione, chiunque riceva visite del genere, presti la massima attenzione e allerti le forze dell’ordine”.

LA SITUAZIONE NEL TERAMANO

Nel Teramano migliaia di persone, la scorsa notte, hanno dormito fuori. La situazione più difficile è quella di Montorio al Vomano, che segnala circa 2.000 sfollati, ospitati in quattro strutture di accoglienza: il Palazzetto dello Sport e tre campi di calcetto coperti. Sempre dal Comune di Montorio viene lanciato l’allarme anche per un’emergenza sanitaria, legata alla presenza di 31 disabili e persone con handicap, che dovrebbero trovare una sistemazione in alcune strutture alberghiere della costa.

Nella città di Teramo, sette le strutture di accoglienza allestiste, di cui una dedicata al solo ricovero notturno e due attrezzate per il ricovero notturno. Solo a Teramo, secondo i dati della Provincia, sono 260 le persone che hanno passato la notte nelle aree messe a disposizione. A queste sono da sommare altri 56 sfollati, costretti a lasciare casa nelle ultime ore, dopo le verifiche. Chiuso, nel frattempo, l’edificio del tribunale che ospita i giudici di pace, in quanto i locali sono stati dichiarati inagibili.

Da rimarcare la situazione di Castelli, dove risulta inagibile e sgomberato tutto il centro storico. Tante, più in generale, le località che della provincia in difficoltà: a Civitella del Tronto ci sono 100  sfollati, a Campli e frazioni 150 sfollati, con 40 case inagibili. A Torricella Sicura 350 case inagibili e tutte le chiese chiuse. Numerosi sfollati anche a Crognaleto, Colledara, Ancarano e Isola del Gran Sasso. La situazione, però, è estremamente fluida e in continuo aggiornamento.

A Colledara, in seguito ai sopralluoghi effettuati e per via dei crolli riscontrati, sono state istituite tre zone rosse in altrettanti centri storici compresi nel Comune di Colledara: nello specifico sono interessate le frazioni Villa Petto e Cretara, e il borgo di Castiglione della Valle: oltre 30 i nuclei familiari sgomberati, che via via stanno trovando sistemazione in varie strutture ricettive del territorio. Sfollate anche altre 7 famiglie, al momento senza ancora un alloggio, da una palazzina delle Ater. Considerando che nel territorio erano già 46 i cittadini sfollati a causa di precedenti eventi sismici, il numero complessivo raggiunge quota 103.

Controlli in corso al Municipio di Torano, dove si segnalano danni causati dalla scossa di ieri. Sgomberati i centri storici di Montorio al Vomano, Isola del Gran Sasso e Tossicia. A Torricella Sicura 350 case inagibili. Ad Ancarano 6 abitazioni inagibili e chiusa la chiesa della Madonna della Misericordia. A Basciano chiusa la torre civica e a Bellante inagibile la chiesa di Santa Croce. A Castelli gli edifici inagibili sono 13, mentre a Campli si segnalano 40 abitazioni inagibili. Danni anche a Canzano, mentre a Cellino Attanasio la strada di accesso al paese è stata bloccata dal crollo di un campanile. A Colonnella, lesionata la caserma dei Carabinieri. A Mosciano Sant’Angelo, frana in via Pescara, lesioni sulla cupola della Chiesa del Convento e crepe in alcune palazzine Ater. Chiese chiuse e lesionate anche in altri Comuni e verifiche in corso un po’ ovunque. Tensione nel carcere di Teramo, in quanto i detenuti non volevano rientrare nel pentienziario dopo il terremoto.

All’Istituto Zooprofilattico di Teramo, questa mattina, sono state notate piccole crepe sui muri. Lesioni che hanno spinto il direttore dell’Istituto a sgomberare le palazzine, in Via Campo Boario e a rimandare a casa i dipendenti, a scopo precauzionale, in attesa dei controlli dei Vigili del Fuoco.

“Ci sono delle piccole crepe comparse dopo il sisma – spiega il direttore amministrativo Giancarlo Cecchini – e in via cautelativa abbiamo mandato a casa i dipendenti. Abbiamo già chiamato i Vigili del Fuoco, che però sono impegnati in emergenze, e in attesa di questi ultimi stamattina ci sarà un sopralluogo di un ingegnere”.

Nel frattempo continuano senza sosta i sopralluoghi dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile, impegnati su tutto il territorio provinciale dove il numero degli sfollati continua a salire.

Proseguono le verifiche sul patrimonio pubblico provinciale: inagibile la sede di via Taraschi a Teramo, dove è ospitato il Centro per l’Impiego. Inagibile un lato del palazzo di Largo San Matteo, dove erano state rilevate lesioni già dopo il 24 agosto: la Polizia provinciale e la ragioneria dell’Ufficio scolastico si sposteranno sul lato agibile. Gli ingegneri, inoltre, stanno proseguendo le verifiche nelle scuole di tutta la Provincia.

Nella giornata di ieri si sono verificati crolli, a macchia di leopardo, in tutto il comprensorio: scuole lesionate, ponti e altre infrastrutture chiusi. In particolare sono stati segnalati due crolli di abitazioni, uno a Rapino di Teramo e l’altro a Castiglione Messer Raimondo. A Rapino, una squadra dei Vigili del Fuoco è intervenuta in seguito al crollo di una porzione di muratura di un fabbricato fatiscente e un abitante della frazione, uscendo dalla sua abitazione subito dopo la scossa, è stato colpito sulla nuca da un pezzo di mattone caduto dalla copertura del fabbricato. A Castiglione Messer Raimondo, invece, più precisamente in contrada Cerquone di Appignano, un anziano di 78 anni era rimasto bloccato in un fabbricato interessato da un crollo parziale, ma è stato aiutato ad uscire da alcuni abitanti del posto ed è in buone condizioni di salute.

Danni ingenti a Valle Castellana, dove è crollato anche il campanile della chiesa. Altri crolli a Cortino, dove molte case sono state lesionate. Ad Isola del Gran Sasso è stata chiusa la Chiesa Madre, a Crognaleto danni ad una struttura. Altre lesioni registrate nella frazione di Cesacastina, mentre a Frattoli il sindaco ha chiuso il paese. Crolli anche a Torricella Sicura, Civitella del Tronto e Montorio al Vomano. Ad Atri, a causa di lesione nel reparto di rianimazione dell’ospedale, i pazienti sono stati spostati in altri spazi e i più gravi sono stati trasferiti a Giulianova.

Inizia ad arrivare, comunque, anche qualche buona notizia: il 7 novembre riaprirà l’università di Teramo, mentre già domani riapriranno i cimiteri di Cartecchio, San Nicolò, Caprafico e Miano, con alcune zone che saranno inibite alle visite.

LA SITUAZIONE NELL’AQUILANO

Peggiorano le condizioni delle case popolari di San Gregorio, a L’Aquila, danneggiate dalla forte scossa di ieri mattina. Il complesso, oggetto di verifiche da parte di tecnici, già incaricati dal Comune all’indomani del sisma del 24 agosto scorso, è stato dichiarato insicuro e con “problemi strutturali”, tanto da indurre l’assessore ai Lavori pubblici Maurizio Capri a farlo evacuare. Sgombero che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni attraverso una ordinanza del sindaco Massimo Cialente. Tra i residenti, però, cresce la paura, visto che è aumentata la dimensione di alcune lesioni già presenti negli alloggi, causate dal terremoto del 2009.

“Il palazzo centrale si è mosso – spiega Franco Marulli dell’Assocasa Ugl – era già pericolante e da abbattere, ma da 7 anni e mezzo non viene né messo in sicurezza né demolito e incombe su un incrocio trafficato e attraversato anche dagli autobus di linea urbana. Dal Comune non solo non si è visto e sentito nessuno – racconta – ma quando ieri abbiamo contattato il Centro operativo comunale si sono limitati ad affermare che conoscono la situazione”.

Un cittadino di Roio lancia l’allarme sicurezza per i danni subiti dalla chiesa parrocchiale.

“Le continue scosse sismiche che stanno interessando l’Appennino centrale, vista l’intensità della magnitudo e la vicinanza dell’epicentro – scrive – stanno producendo effetti nefasti anche nell’Aquilano e alcuni edifici civili e sacri, che hanno subito danni, stanno lì a dimostrarlo. Stamane, recandomi al cimitero del mio paese, a Roio, ho notato pietre e calcinacci che si sono distaccati dalla torre campanaria, che  si trova in un punto di transito che porta dietro al villaggio map di Santa Rufina e ad alcune case del paese situate in zona Fontevecchia. Inoltre, il campanile si affaccia su uno dei due ingressi del camposanto. L’avvicinarsi del giorno della commemorazione dei defunti ha reso il luogo molto affollato. Il fioraio, sistemato nella piazzola adiacente, mi ha riferito che dell’accaduto è stato avvertito il Comune”.

Ieri, nella città capoluogo di regione, era collassato un edificio in via Cola dell’Amatrice: la palazzina, in una zona già fortemente colpita dal sisma del 6 aprile 2009, non era puntellata e doveva essere demolita nell’ambito di un più ampio progetto di ricostruzione. Crepe e crolli, in alcune abitazioni, anche tra via delle Buone Novelle e via XX settembre, in particolare in un edificio puntellato ma ancora inagibile, che un tempo ospitava la Banca del Fucino, appartamenti e uffici. Calcinacci all’Ospedale San Salvatore, ma nessun danno strutturale.

A Sulmona ieri è caduta una piccola porzione di conci in cemento dalla parte alta del tetto della Chiesa Madre della Santissima Annunziata e la struttura è stata chiusa. A Montereale i pazienti ospiti della Residenza sanitaria locale, a titolo precauzionale, sono stati trasferiti nella tensostruttura allestita dalla Asl all’indomani del sisma del 24 agosto scorso che colpì Amatrice.

LA SITUAZIONE NEL PESCARESE

A Penne circa 40 persone, tra le quali bambini e anziani, hanno passato la scorsa notte nel palatenda comunale di contrada Campetto, a seguito degli eventi sismici di ieri. L’assistenza alla popolazione è stata prestata da un coordinamento di volontari, che ha somministrato bevande e cibo.

“Abbiamo immediatamente attivato il Centro operativo comunale per l’assistenza alla popolazione dopo la scossa delle 7.40 di ieri – ha detto il consigliere comunale delegato alla Protezione civile, Antonio Baldacchini -. Abbiamo registrato crolli di cornicioni nel centro storico e, a scopo precauzionale, abbiamo interdetto l’accesso a chiese e strutture pubbliche di aggregazione sociale. Questa mattina sono ripresi i controlli negli edifici scolastici per avere un quadro completo della situazione. Sono in contatto con la centrale operativa della Protezione civile regionale – informa Baldacchini – per avere notizie in tempo reale sull’evoluzione dello sciame sismico che interessa il Centro Italia”.

Anche nel resto della provincia proseguono i sopralluoghi di verifica, per valutare danni e pericoli, relativi soprattutto a campanili e chiese, che hanno creato grande preoccupazione per il rischio di crolli, portando, in alcuni casi, all’evacuazione delle case vicine. E’ successo a Carpineto della Nora, dove il sindaco Donatella Rosini ha fatto sgomberare due abitazioni, le più vicine alla chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo, a scopo precauzionale. La struttura era chiusa dal 2009, ma il sopralluogo di ieri dei pompieri ha fatto emergere che la situazione si è aggravata e sarebbe anche opportuno rimuovere le campane.

A Spoltore sono state sospese le funzioni religiose nella chiesa di San Panfilo entro le mura, in attesa di ulteriori verifiche, essendosi staccati alcuni pezzi di intonaco. Danni ben visibili nel Convento Cinquecentesco di San Panfilo fuori le mura, nell’area del coro dietro l’altare maggiore e, in particolare, al muro adiacente il campanile. Anche a Civitella Casanova le preoccupazioni si sono concentrate sulla chiesa parrocchiale Beata Vergine Maria delle Grazie, che è stata transennata: essendosi staccati dei pannelli di intonaco ed essendoci delle crepe sulle strutture portanti verticali, sono state chiuse alcune vie. Nel corso dei sopralluoghi promossi dai Comuni e dai vigili è stato deciso lo sgombero di otto abitazioni, di cui quattro a Civitella e quattro a Catignano, dove l’area del campanile è stata transennata per via delle lesioni riportate. L’evacuazione è stata ordinata anche per una famiglia di Civitaquana, dove è crollato il muro perimetrale di una vecchia casa, e per una famiglia di Cugnoli, la cui abitazione è interessata da lesioni che hanno fatto scattare un provvedimento in via precauzionale, e in entrambi i casi sono state individuate delle sistemazioni alternative.

Situazione monitorata a Sant’Eufemia a Maiella, dove il sindaco Francesco Crivelli ha disposto la chiusura della chiesa di San Bartolomeo e interdetto l’accesso in una strada dove si trova un’abitazione lesionata, in vista dei sopralluoghi di verifica. Ispezione richiesta anche a Cepagatti, per valutare le condizioni del campanile della chiesa di Santa Lucia e a Moscufo, dove ci sono stati dei distacchi nella chiesa parrocchiale. A Città Sant’Angelo il controllo sul campanile è stato immediato e non sono emersi problemi particolari.

LA SITUAZIONE NEL CHIETINO

Il comprensorio della provincia di Chieti è quello meno colpito dalla scossa di ieri mattina. A Bucchianico ha ceduto il tetto della chiesa della Madonna dell’Assunta, all’interno del cimitero, che è stato chiuso dal sindaco a scopo precauzionale. La struttura, ad ogni modo, già presentava segni di deterioramento. Sempre a Bucchianico, sono caduti calcinacci all’interno della chiesa di Sant’Urbano, nel centro cittadino.

Nella città di Chieti, al Tricalle, crepe e calcinacci per le scale nelle case di via dei Palmensi. Effettuate verifiche cautelari al cimitero, in alcuni complessi di via Amiterno e al Teatro Marrucino. Altri controlli sono in programma nelle scuole.

“Dopo le verifiche effettuate la scorsa settimana – ha dichiarato il sindaco Umberto Di Primio – è necessario tornare nelle scuole per verificare se vi siano state delle evoluzioni dopo l’ultima scossa sismica, anche in ragione del fatto che in questi giorni non vi è stato nessuno nelle scuole. Ho chiesto alla Provincia di partecipare alla riunione per avere certezze anche sugli istituti scolastici superiori frequentati da migliaia di ragazzi, che hanno bisogno di avere certezze sul risultato delle verifiche. A proposito di eventuali verifiche da effettuare nelle private abitazioni, i tecnici interverranno solo su espressa richiesta degli interessati”.

D’ALFONSO VA DA RENZI

Il giorno dopo il sisma che ha colpito anche l’Abruzzo, il presidente della Regione compie un primo bilancio e rassicura i cittadini colpiti dal sisma.

“La macchina dei soccorsi in Abruzzo ha funzionato. Mi pare ci sia stata una perfetta adesione alle richieste di aiuto e di soccorso. C’è una capacità, ormai in Abruzzo, da parte delle autorità comunali, delle organizzazioni di volontariato e della macchina regionale e centrale di Protezione Civile, di rispondere ad un’emergenza. Quello che voglio rendere certo è che ci sarà copertura finanziaria e normativa per ogni danno che si è verificato. Sia per il patrimonio abitativo privato che per quello pubblico e religioso. Oggi farò una disamina molto puntuale e continueremo a seguire e monitorare quello che accade nei diversi territori”.

D’Alfonso, questa mattina, ha partecipato alla riunione di Protezione Civile, per la verifica dei danni riscontrati sul territorio.

 “Abbiamo reagito dislocando posti letto e materassi per la necessità del momento, ma anche stipulando convenzioni con alberghi e strutture per coloro i quali volevano una collocazione più confortevole. Noi incentiviamo questo secondo tipo di ricovero alberghiero, perché presenta le caratteristiche della massima sicurezza”.

Oggi stesso il presidente della Regione incontrerà il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per rimettere in piedi le zone colpite, sarà essenziale il rapporto con Roma.

“Alle 14 sarò a Largo Chigi e poi, dopo la riunione con i presidenti di Regione, con il Commissario Vasco Errani e con il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, incontrerò il presidente del Consiglio Renzi. Per quell’ora voglio avere una fotografia aderente alla realtà dei danni subiti, dei crolli e delle lesioni, in tutti i comuni interessati che sono purtroppo diversi. Abbiamo da ieri cominciato a raccogliere tutte le segnalazioni, per iniziare a razionalizzare questo quadro che mi permetterà oggi di rappresentare al Consiglio dei Ministri e al presidente Renzi la situazione dell’Abruzzo, sul piano del patrimonio privato abitativo, del patrimonio pubblico e infrastrutturale, e di quello religioso. Rappresenterò anche il numero degli sfollati e di quelli che hanno dovuto trovare una soluzione di emergenza dopo un terremoto così spaventoso”.

PEZZOPANE: “SICUREZZA PRIORITA’ DEL GOVERNO”

Sul terremoto di ieri mattina interviene anche la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane, in prima linea durante il sisma del 2009 a L’Aquila.

“In Senato è già depositato il testo del decreto legge per il sisma del 24 agosto ad Amatrice, che adesso dovrà essere emendato, per venire incontro alle istanze dei nuovi comuni colpiti dal sisma. Oggi pomeriggio il consiglio dei Ministri approverà un nuovo provvedimento integrativo, per rispondere ai nuovi bisogni ed alle nuove emergenze. Mi sento di poter dire, anche sulla base delle garanzie date dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che la sicurezza del territorio è una delle priorità di questo governo per l’intero Paese e deve esserla anche per l’Abruzzo, così pesantemente devastato”.

Pezzopane lancia un messaggio agli abruzzesi colpiti dal sisma.

“La forte scossa di ieri mattina ha riacceso tutte le nostre paure, che credevamo sopite. In Abruzzo ci sono stati danni consistenti. A L’Aquila è crollato un palazzo già lesionato, quello di via XX Settembre sarà abbattuto, si sono verificati danni al viadotto di Popoli e in alcune zone sono stati allestiti di nuovo i campi di accoglienza. Nuovi crolli anche a Montereale e in altri comuni già inseriti nel cratere. Anche l’Abruzzo conta i suoi sfollati. Nel teramano ce ne sono oltre duemila, circa 200 solo a Teramo, ma il numero è destinato a salire. Alle popolazioni e a tutti i sindaci, che sono in prima linea ad affrontare questa nuova emergenza, dico che non sono soli e faremo di tutto per valutare insieme le priorità da affrontare. Dobbiamo reagire con forza”.

in aggiornamento…

 

La propagazione delle onde è durata più di 2 minuti 

 

Nuovi crolli ad Amatrice, la distruzione vista dal drone dei Vigili del Fuoco

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