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“Una libertà felice”, il libro di Marco Pannella presentato a Pescara sabato 25 febbraio

“Una libertà felice”, il libro di Marco Pannella presentato a Pescara sabato 25 febbraio

PESCARA, 22 febbraio – Un libro, Marco Pannella, non aveva mai voluto scriverlo. “Poi un giorno – come spiega Matteo Angioli, che ha raccolto e curato l’auto-biografia del leader radicale recentemente scomparso – ha smesso di sentirsi immortale, ha avvertito che la battaglia, la sua battaglia, poteva concludersi presto”. E’ così che nasce il libro di Pannella “Una libertà felice: la mia vita”, che sarà presentato sabato 25 febbraio, alle 15.30, all’auditorium Petruzzi di Pescara, nel corso di un’iniziativa che sarà anche un’occasione per ricordare e approfondire la figura del noto politico abruzzese, protagonista di mille battaglie per i diritti civili.

All’incontro, che sarà trasmesso in differita su Radio Radicale, parteciperanno lo stesso Angioli, insieme a vari esponenti politici abruzzesi e a diverse figure che sono state vicine a Pannella: ci saranno il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, l’ex presidente del Senato Franco Marini, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il cosiddetto “angelo custode” del leader radicale, Laura Harth e il direttore del quotidiano Il Centro, Primo Di Nicola. L’incontro sarà moderato dal direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, e da Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio.

Pannella non aveva mai scritto una sua biografia né lasciato un diario di memorie, appunti o interviste che riguardasse la sua persona, ma quasi un anno fa, quando la sua malattia aveva sferrato il suo ultimo attacco, anche il “grande vecchio”, testimone della vita politica di due Repubbliche, ha accusato la necessità di tramandare alcuni appunti della sua mente: una specie di diario quotidiano, ma con preziosi flash-back, scandito dalla cronologia dei suoi ultimi cento giorni. Ricordi, memorie ed emozioni, che hanno segnato una intera vita di lotte politiche. Un percorso a ritroso, compiuto insieme a coloro che Pannella definì i suoi due “angeli custodi”: Matteo Angioli, già suo assistente al Parlamento Europeo e Laura Harth, la sua compagna.

Questo un estratto del libro, in cui è Pannella a parlare in prima persona:

“E ora registro me stesso. Una penna, un foglietto, anche un microfono. Non è che mi senta pronto per stendere le memorie di un rompicoglioni. Voglio soltanto sistemare la mia gioia e, quando c’è, anche il mio sconforto. Per questo annoto, per questo registro. Perché la conquista della democrazia passa anche in un abbraccio, in una discussione sul liberalismo e un’altra sulle rivoluzioni, passa per ogni uomo e per ogni idea capace di migliorare il mondo. Passa per ognuna delle cazzate che ci vengono in mente e che abbiamo la voglia e la forza di comunicare e condividere. L’importante è osare e usarsi, l’importante è accettare ogni sfida che può guadagnare un grammo in più di libertà”.

Angioli rivela:

“D’un tratto si è trovato anche al cospetto del passato e deve aver cominciato a osservarlo, come forse non aveva mai fatto prima. Eccolo, dunque, il suo libro. Ecco il senso delle pagine che abbiamo costruito con lui, parola più aggettivo meno, sensazione dopo sensazione, giornata dopo giornata. Non è stato facile, ma è stato meraviglioso”.

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