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Compravano droga dai boss della ‘ndrangheta, arrestati tre pescaresi

Compravano droga dai boss della ‘ndrangheta, arrestati tre pescaresi

PESCARA, 10 gennaio – Ci sono anche tre pescaresi nella maxinchiesta “Buena Ventura”, che ha chiuso un canale di traffico internazionale di cocaina tra la Calabria e la Colombia. Che aveva una sua ramificazione anche in Abruzzo. Le ordinanze di custodia cautelare sono state notificate a  Mirco Manzo, 36 anni di Pescara; Paolo Manzo, 56 anni e di Luigi “Gino” Sivitilli, 51 anni: i primi due sono stati condotti in carcere, il terzo è ai domiciliari.

Diciannove, in tutto, i provvedimenti eseguiti: quindici di custodia cautelare in carcere e quattro ai domiciliari. L’indagine della Polizia calabrese è andata avanti per due anni, con intercettazioni telefoniche telematiche e ambientali.

I tre pescaresi, secondo le accuse attraverso Giovanni Palamara, uno dei boss del cartello calabrese della droga, avrebbero acquistato cocaina destinata al mercato pescarese e chietino.

La droga arrivava dalla Colombia nascosta in casse di frutta o di pesce, “coperta” da società di importazione: per questo, secondo gli investigatori, nella Locride i trafficanti avevano aperto un negozio di rivendita di pesce surgelato.

di da fare arrivare in Italia verosimilmente nel porto di Gioia Tauro, nascosta in container di frutta o di pesce surgelato. Il traffico di droga con il Sudamerica era gestito da un’organizzazione criminale legata alla ‘Ndrangheta.

Il cartello calabrese  sarebbe riconducibile alle famiglie Morabito-Bruzzaniti-Palamara. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati rilevanti quantitativi di cocaina in Italia e in Spagna.

 

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