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Decreto terremoto, Cgil Teramo: “La Asl interpreta in maniera difforme da tutti”

Decreto terremoto, Cgil Teramo: “La Asl interpreta in maniera difforme da tutti”

TERAMO, 27 gennaio –  La Asl di Teramo respinge le richieste di sospensione della trattenute Irpef avanzate dai lavoratori residenti nei comuni del cratere e i sindacati scendono sul piede di guerra. Sotto accusa, in particolare, sia l’interpretazione data dalla Asl al decreto, sia le modalità di attuazione del decreto stesso, varato dopo gli eventi sismici del 2016, e che si presterebbe a molteplici letture. Tanto che il segretario della Fp Cgil di Teramo Pancrazio Cordone si rivolge anche ai parlamentari abruzzesi, ed in particolare a quelli teramani, per fare in modo che dal decreto vengano  eliminate tutte le ombre interpretative  “che rendono impossibile cogliere l’obiettivo di una reale ripresa economica del territorio“.

Questo senza dimenticare gli stessi enti locali,  a partire dalla Asl di Teramo, ai quali il sindacato chiede di svolgere un ruolo di cerniera e non di ostacolo tra le istituzioni e i cittadini.

In particolare, il sindacato sottolinea come le modalità di attuazione del decreto rendano molto difficile usufruire della sospensione dei pagamenti dell’imposta sui redditi producendo l’effetto che solo “i lavoratori di aziende domiciliate fiscalmente nei comuni del cratere possano accedervi, escludendo dal beneficio tutti coloro che, nonostante risiedano nel cratere sismico, lavorino in aziende ubicate al di fuori del cratere”, indipendentemente dai danni subiti dalle loro abitazioni. Anche se, nel caso della Asl di Teramo, si parla di un’azienda domiciliata in un comune del cratere.

“A fare oggi le spese di un decreto che si presta a molteplici interpretazioni, dimostrando pertanto tutti i suoi limiti e lacune – scrive la Cgil – sono le lavoratrici e i lavoratori di un’azienda del settore pubblico domiciliata  in uno dei comuni del cratere: la Asl di Teramo che, dando una lettura del decreto difforme  da tutti gli altri sostituti d’imposta domiciliati nel cratere e difforme anche dall’interpretazione che dello stesso ha dato la Regione Abruzzo, ha respinto le domande di sospensione delle ritenute irpef avanzate dai lavoratori dipendenti e residenti nei comuni del cratere”.

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