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Duplice omicidio via Tibullo, per periti reo confesso in preda a ‘deliri e allucinazioni’

Duplice omicidio via Tibullo, per periti reo confesso in preda a ‘deliri e allucinazioni’

PESCARA, 27 settembre – “All’epoca dei fatti Maksym Cernish versava in condizioni di capacita’ di intendere e di volere grandemente scemate e durante il delitto era in preda ad una serie di deliri e allucinazioni”. Si è chiusa con l’acquisizione di due perizie dagli esiti convergenti, questa mattina presso il tribunale di Pescara, la fase istruttoria del procedimento a carico di Maksym Chernish, l’ucraino di 26 anni, reo confesso del duplice omicidio di Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, avvenuto il 24 gennaio scorso, in una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo a Pescara. Entambe le vittime sono di origine polacca.

Questa mattina, alla presenza del reo confesso, sono state illustrate le due perizie, svolte dallo psichiatra Renato Ariatti su incarico del gip e dallo psichiatra Luigi D’Amico per conto della difesa.

“Le nostre conclusioni – ha spiegato D’Amico – concordano sul fatto che Maksym Cernish era in preda ad una serie di convinzioni patologiche derivanti da psicosi secondarie dovute ad abuso di droghe”. I test effettuati dai due esperti escluderebbero un intento simulatorio da parte dell’ucraino.

Il legale della difesa Vittorio Supino ha fatto sapere che chiederà il rito abbreviato e l’affidamento a strutture specializzate, “sulla base delle perizie che evidenziano la necessità che Cernish sia curato”. Le conclusioni dei due esperti, infine, mettono in luce che il reo confesso è nelle condizioni di partecipare al processo.

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