Pescara, uccise a coltellate il vicino di casa. Il perito: “Nel 1999 era in cura psichiatrica”
PESCARA, 6 dicembre – Si è tenuto questa mattina, in tribunale a Pescara, l’incidente probatorio riguardante il caso di Roberto Mucciante, l’uomo di 51 anni che il 25 aprile scorso, nella città adriatica, uccise con 38 coltellate il vicino di casa Salvatore Russo. Sulla base di quanto emerso, l’uomo nel 1999 si rivolse ad una struttura pubblica, che gli diagnosticò una sofferenza psichiatrica, prescrivendogli una serie di farmaci.
Inoltre, secondo il perito nominato dal giudice, Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria alla facoltà di Medicina dell’Università D’Annunzio, che questa mattina, nel tribunale di Pescara, ha illustrato la sua relazione in sede di incidente probatorio, la sofferenza psichiatrica di Mucciante “non è nata nell’episodio di quel giorno e tantomeno nei giorni immediatamente precedenti” e l’omicida reo confesso, “preda della sua sofferenza psicopatologica, non trattata e non adeguatamente curata, ha avuto un’esplosione psicotica di grande importanza”.
Tali argomentazioni, secondo il perito, trovano conferma nel fatto che, come documentato dai sanitari del carcere di Pescara, il trattamento sanitario ricevuto in carcere da Mucciante, a base di tranquillanti minori, farmaci anti-psicotici e farmaci anti-depressivi, “dopo un certo numero di mesi ha prodotto dei miglioramenti sia dal punto di vista sintomatologico che dal punto di vista comportamentale”.
Di Giannantonio ha dunque concluso che “l’imputato al momento del fatto era affetto da una patologia psichiatrica che ne ha compromesso grandemente la capacità di autodeterminarsi”. Attualmente, invece, l’omicida “non presenta quelle caratteristiche psichiche che lo rendano pericoloso socialmente” ed “è in grado di partecipare coscientemente al processo”.
All’incidente probatorio, davanti al gip Antonella Di Carlo, hanno preso parte i legali Gianluigi Amoroso e Clara Di Sipio, che assistono Mucciante, oggi presente in aula, e gli avvocati Andrea Cocchini e Alessandro Dioguardi, in rappresentanza dei familiari della vittima. Né i consulenti delle parti, Maurizio Cupillari per la difesa e Giuliano Pace per i familiari della vittima, e né il pm hanno avanzato contestazioni o controdeduzioni. Pace che si è riservato di presentarle nei prossimi giorni.