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Hotel Rigopiano, a Silvi l’addio a Stefano Feniello. Lutto cittadino in 3 comuni

Hotel Rigopiano, a Silvi l’addio a Stefano Feniello. Lutto cittadino in 3 comuni

SILVI, 27 gennaio – Tre comuni si preparano a rendere l’ultimo saluto a Stefano Feniello, il 28enne morto nella tragedia dell’hotel Rigopiano. I funerali verranno celebrati domani (sabato 28 gennaio), alle 15, nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Silvi. Per la giornata, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. Provvedimenti analoghi da parte dei sindaci di Città Sant’Antelo, cittadina in cui Stefano era residente, e Valva, in provincia di Salerno, paese di origine della famiglia Feniello. 

Il corteo funebre partirà alle 14.30 dalla Casa del commiato di via Maestri del lavoro e si sposterà fino alla chiesa. Alle esequie saranno presenti in forma ufficiale i tre comuni, con i sindaci Francesco Comignani (Silvi), Gabriele Florindi (Città Sant’Angelo) e Vito Falcone (Valva).

Stefano era arrivato all’hotel Rigopiano, per festeggiare il suo compleanno, nel pomeriggio di martedì, insieme alla fidanzata Francesca Bronzi, 25 anni. La ragazza, estratta viva dalle macerie, ha continuato a sperare ed ha atteso il suo fidanzato, con cui aveva in programma di sposarsi, fino all’ultimo, chiedendo in continuazione di lui, ma alla fine quell’inferno di neve e detriti che ha raso al suolo l’hotel Rigopiano ha spazzato via anche il sogno di Francesca e Stefano. Il corpo di Stefano, uno di quelli estratti dalle macerie, è stato identificato.

Sono stati in quell’albergo maledetto per un solo giorno, Francesca e Stefano. Erano andati lì per festeggiare il compleanno del ragazzo. Lei, infatti, aveva pensato di regalargli un soggiorno nella spa. La vicenda di Feniello ha tenuto tutti con il fiato sospeso anche perché il nome del giovane, venerdì pomeriggio, era stato inserito in una lista di cinque persone estratte vive dalle macerie. Ma Stefano era morto; c’era stato un errore di comunicazione.

Durissimo l’attacco di Alessio Feniello, papà del ragazzo, secondo cui “chi è morto è stato ucciso“. Il genitore ha anche annunciato che si batterà fino alla fine, affinché “i colpevoli paghino“.

 

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