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Hotel Rigopiano, risate e battute sulla Spa un’ora prima del disastro

Hotel Rigopiano, risate e battute sulla Spa un’ora prima del disastro

PESCARA, 28 novembre – Sono le 15.35 del 18 gennaio 2017, poco più di un’ora prima che una valanga travolga l’Hotel Rigopiano uccidendo 29 persone. Il responsabile del settore viabilità della Provincia di Pescara, Paolo D’Incecco e il dipendente dell’Anas, Carmine Ricca, ridono sull’invio di una turbina a Rigopiano. La conversazione è contenuta in un’informativa della Squadra Mobile di Pescara. D’Incecco è attualmente indagato per il disastro dell’albergo.

I due stanno parlando della possibilità di distaccare una turbina, che ritengono stia operando nel circondario di Penne e incidentalmente fanno dei riferimenti alla situazione dell’Hotel Rigopiano.

D’Incecco: “quanto tempo… oggi pomeriggio non si può fare niente?”. Ricca: “mò, penso… oggi… la Madonna che c’è qua… eh… mo’ penso no”.

D’Incecco a quel punto chiede se se ne parli per la mattina seguente e il dipendente dell’Anas conferma: “sì, almeno domattina, anche perchè quello con la turbina fino a mò ha faticato… non lo so… anche dopo un certo ore… anche perchè mi diceva di salire per Rigopiano…”.

Poi ancora Ricca: “E insomma, mica deve arrivare a Rigopiano? Perchè se dobbiamo liberare la Spa, al limite ci andiamo a fare pure il bagno”.

D’Incecco ride e ride anche Ricca, che aggiunge: “Cioè, ho capito che dobbiamo arrivare fin lì, però insomma è una bella tirata, lo sai meglio di me”.

Poi D’Incecco: “è una bella tirata, si sono…”

Nelle pagine della stessa informativa compare anche il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che alle 7.53 del 20 gennaio 2017, quando è passato un giorno e mezzo dal disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola e l’Abruzzo è in piena emergenza maltempo,  dice a D’Incecco:  “Si tratta di gestire la situazione…tu lo hai capito che ti voglio dire?…”.

E D’Incecco risponde: “Dov’è questo?”.

Il presidente della Regione chiarisce: “no no… c’è da gestire una situazione documentale nel rispetto della legge…”.

Il funzionario della Provincia replica: “eh lo so… io purtroppo sto a mezzo servizio”.

D’Incecco poco prima aveva detto al governatore che era affetto da una colica renale da lunedì mattina e doveva fare accertamenti e che le operazioni le stava gestendo Claudio Di Blasio, sempre della Provincia di Pescara anche se lui stava “coordinando un po'” e stava dando “qualche consiglio…qualche dritta”.

Alle 19.56 del 18 gennaio, invece, poco dopo avere appreso con certezza la notizia della valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, che si trova insieme al segretario della Provincia, Antonello Langiu, esterna i suoi timori per le eventuali conseguenze nel corso di un colloquio telefonico con D’Incecco, che si trova a casa per problemi di salute.

Di Marco dice: “Io la preoccupazione mia è che quello è un lavoro che è di mia competenza, tutto qua”.

Poco prima Langiu ha messo a conoscenza D’Incecco di quanto accaduto all’Hotel Rigopiano. D’Incecco sembra cadere dalle nuvole.

Poi è intervenuto Di Marco: “Tra l’altro la turbina che avevamo concordato che andava su a Farindola non è mai andata a Farindola e non ho capito cosa ha cambiato di programma l’Anas, e sta andando a Villa Celiera dove anche lì è crollata una casa con due anziani. Ma la cosa terribile è questa cosa di Rigopiano perchè là ci sono dodici persone, s’è salvato soltanto quello che ha dato la notizia”.

Quindi Lagiu commenta con D’Incecco: “Glielo devo dire subito di non dire certe cose”. E l’interlocutore risponde che “tu, certe cose… no di non dirle, di dire le cose… cioè mò che c’è stata una valanga, oppure che a Villa Celiera è cascato il tetto… ma chi può… che c’entriamo?”

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