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Imprenditore di Tortoreto condannato a morte in Thailandia, Manconi: “Intervenga il Governo”

Imprenditore di Tortoreto condannato a morte in Thailandia, Manconi: “Intervenga il Governo”

ROMA, 6 febbraio – “Il Governo vigili sulla vita e l’incolumità di Denis Cavatassi”. Ad intervenire sul caso dell’imprenditore di Tortoreto trapiantato in Thailandia ed arrestato nel paese del sud est asiatico nel marzo del 2011 con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Luciano Butti, suo socio in affari, omicidio per il quale è stato condannato alla pena di morte, è il senatore Luigi Manconi, presidente della commissione per la tutela dei diritti umani, che questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Senato ha chiesto l’intervento del Governo sulla drammatica vicenda del connazionale.

”Denis Cavatassi non ha in alcun modo avuto un processo equo che rispettasse quei diritti e quelle garanzie che tutti gli ordinamenti giuridici e tutti gli Stati di diritto prevedendo. E rischia la pena capitale. Ma la verità non è stata cercata e nessuna indagine minimamente adeguata è stata finora realizzata – ha detto Manconi  – Per questo chiediamo al Ministero degli Esteri e al governo italiano di vigilare sulla vita e l’incolumità di Denis Cavatassi i cui diritti processuali sono stati costantemente violati”.

Nel corso del suo intervento Manconi ha sottolineato come le istituzioni italiane debbano insistere e vigilare, non lasciando che questo caso rimanga “nell’anonimato degli oltre 3 mila italiani detenuti attualmente all’estero”.

“La diplomazia faccia sentire molto concretamente il suo sostegno – ha concluso il senatore – e faccia capire alle autorità thailandesi che l’incolumità di Denis Cavatassi gli sta a cuore”.

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