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Maltempo, a Civitella ancora problemi con le linee Tim. Sindaci insoddisfatti dagli incontri romani/ FOTO

Maltempo, a Civitella ancora problemi con le linee Tim. Sindaci insoddisfatti dagli incontri romani/ FOTO

CIVITELLA, 3 marzo – Ad oltre un mese dall’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio il territorio, a Civitella del Tronto, tra i numerosi problemi da affrontare, c’è anche quello delle linee telefoniche della Tim che continuano a non funzionare. A denunciare una situazione diventata ormai insostenibile è lo stesso Comune, che sottolinea come continuino ad arrivare segnalazioni di linee fuori uso  nelle frazioni di Gabbiano, Piano San Pietro, Collebigliano, Collevirtù, Villa Lempa, Cornacchiano, Rocche, Santa Reparata, Ponzano e Ripe, solo per citarne alcune.

“Utenti, molti volte soli e malati o anziani, che sono di fatto isolati dal mondo da 44 giorni – scrive il Comune dal suo profilo Fb – E’ una vergogna. Un gestore di telefonia che tra le altre cose, continua imperterrito a far pervenire regolari fatture agli utenti, per un servizio non prestato e con disservizi alle utenze commerciali. L’intera rete di telecomunicazioni del nostro comune va posta urgentemente in manutenzione, assicurando gli standard minimi contrattualmente previsti”.

A confermare come la situazione, dopo più di un mese, continui ad essere drammatica, sono le foto postate dallo stesso Comune e che riguardano  “una piccola porzione” del territorio: due frazioni a distanza di un chilometro e con linee telefoniche  “a vista lungo strade provinciali o comunali quindi raggiungibili con tutta tranquillità”.

“In quei rari casi in cui sono intervenuti le riparazioni sono assolutamente non a norma – conclude il Comune – Pretendiamo che entro la settimana entrante la rete di telecomunicazioni del Comune di Civitella del Tronto sia posta in manutenzione da squadre specializzate in grado di porre in sicurezza l’intero sistema di telecomunicazioni”.

Intanto, mentre su tutto il territorio regionale si continua a fare i conti con i danni del maltempo, sono sempre più numerosi i sindaci che si dichiarano insoddisfatti dell’esito degli incontri di ieri a Roma, nel corso della manifestazione indetta per chiedere la modifica dell’ultimo decreto terremoto. Tra questi il primo cittadino di Penne Mario Semproni che al di là delle rassicurazioni ricevute ieri chiede che si passi dalle parole ai fatti, con norme legislative e coperture finanziarie certe.

 “Il mio Comune è in ginocchio, abbiamo il centro storico devastato, circa 50 abitazioni sono state già sgomberate e altre si potranno aggiungere nei prossimi giorni, due scuole cittadine che ospitano complessivamente quasi 800 alunni sono state interdette perché sono inagibili dopo il sisma, mentre il tessuto produttivo e agricolo è distrutto – scrive Semproni – Entro fine mese dobbiamo approvare il bilancio di previsione 2017 e rischiamo di non farcela. Ad oggi non abbiamo ancora le coperture finanziarie per le spese sostenute che superano il mezzo milione di euro, di cui 250 mila euro riguarda la gestione della macchina operativa dei soccorsi impegnata a Rigopiano e il ripristino dell’impianto sportivo che ha ospitato la struttura dei soccorsi. Finora  né Governo, né protezione civile della Regione Abruzzo, né Prefettura di Pescara ci ha fornito risposte. E noi, intanto, rischiamo il dissesto finanziario”.

Mentre i sindaci si dicono insoddisfatti in Provincia, a Teramo, il Presidente Renzo Di Sabatino parla di aperture sulla “questione cratere”  e della condivisione di un percorso istituzionale e legislativo, sottolineando la proroga di una settimana per la presentazione degli emendamenti al cosiddetto decreto sisma, ora in Parlamento per la conversione in legge.

“Molto concretamente la prossima settimana saranno presentati sotto forma di emendamenti le richieste già approvate in assemblea dei sindaci. C’è un percorso parlamentare e tutti i passaggi andranno seguiti passo passo con estrema attenzione – dichiara Di Sabatino – La manifestazione di ieri è stata determinante per la bella risposta dei cittadini, tanta partecipazione, l’immagine di una collettività disposta a lottare. Per noi istituzioni c’è una consegna all’impegno e alla serietà: il lavoro e’ appena iniziato, dobbiamo essere precisi, circostanziati e credibili nelle nostre richieste. E quello che non potrà stare nel Disegno di Legge può trovare altre strade anche grazie alla bella prova di collaborazione istituzionale che abbiamo dato”.

Sempre per quel che concerne il maltempo il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha sottolineato, nel corso di un in contro con i vertici Anci e i dipartimenti della Regione, come entro  90 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza della Protezione Civile Nazionale (prevista nei prossimi giorni) i Comuni dovranno comunicare formalmente alla Regione l’ammontare dei danni, al patrimonio pubblico e privato, provocati dall’ondata di maltempo dello scorso gennaio.

 

“Da una prima stima, elaborata sulla base dei dati disponibili già trasmessi agli uffici della Regione, il comparto maggiormente colpito è quello agricolo, dove i danni segnalati, che dovranno ora essere verificati e accertati – si legge in una nota – ammontano a 119 milioni di euro. Quasi 130 milioni di euro, invece, occorreranno per ripristinare la viabilità nelle province di Chieti e Pescara (le prime ad aver concluso il monitoraggio nei rispettivi territori) e molti di più ne serviranno per la provincia di Teramo”.

 

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