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Parco Gran Sasso, Lolli: “Necessario ammodernamento degli impianti”

Parco Gran Sasso, Lolli: “Necessario ammodernamento degli impianti”

L’AQUILA, 22 novembre – Ammodernare gli impianti di risalita che insistono sui due versanti del Gran Sasso e creare un anello tra il teramano e l’aquilano per consentire al Parco di crescere e svilupparsi. Sono queste le priorità evidenziate dal vicepresidemte della Giunta Regione Giovanni Lolli, con Regione, Parco nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga, Comune dell’Aquila e Comune di Pietracamela uniti nella battaglia per l’attuazione del Piano del Parco.  Strumento, quest’ultimo, ritenuto necessario per superare tutte quelle norme “che prevedono esclusivamente proibizioni e che impediscono di dare corso a quelle che sono le traiettorie consentite per lo sviluppo del Gran Sasso”.

Un futuro, quello del Parco, che è stato al centro di una conferenza stampa alla presenza di tutti i soggetti interessati e nella quale si è evidenziata la necessità di dare risposte chiare e concrete per lo sviluppo di un territorio esteso per 150 mila ettari e nel quale vivono circa 146 mila persone. Oltre ai sindaci dell’Aquila e di Pietracamela, erano presenti il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e la direttrice generale della Regione, Cristina Gerardis.

Nel corso della conferenza Lolli, pur sottolineando come la vocazione del comprensorio non possa essere considerata esclusivamente quella collegata allo sci alpino, ha ribadito la necessità di effettuare interventi di ammodernamento degli attuali impianti di risalita che insistono sui due versanti, “in mancanza dei quali si assisterebbe inermi alla impossibilità di far quadrare i bilanci da parte degli enti gestori, causata dalle limitate presenze che i due comprensori – dell’Aquila e di Pietracamela – riuscirebbero a gestire con gli attuali impianti a fune”.

In particolare, per il vicepresidente della giunta regionale, sarebbe assolutamente necessario  l’arroccamento a Campo Imperatore oltre che con la funivia anche con gli impianti di Monte Cristo e di Fossa di Paganica, perché con quelli attuali che consentono il trasporto ogni ora di 2000-2300 persone, il Centro Turistico non potrebbe chiudere i bilanci in pareggio, se non con il contributo del Comune dell’Aquila, che le leggi attuali non rendono ulteriormente possibile.

“Quindi – ha detto Lolli – o si fa questo anello di arroccamento o bisogna chiudere”.

Al riguardo il vice presidente della giunta regionale ha spiegato come i finanziamenti per fare l’ammodernamento ci siano già e derivino dalla legge che prevede la messa a disposizione del 4% dei fondi per la ricostruzione a beneficio di interventi per lo sviluppo e per la crescita sociale delle popolazioni colpite dal terremoto del 2006.

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