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Pineto, bambino morto mentre giocava a pallone: a febbraio la discussione dell’abbreviato

Pineto, bambino morto mentre giocava a pallone: a febbraio la discussione dell’abbreviato

PINETO, 14 dicembre – Il defibrillatore fu usato, ma  una volta applicate le piastre sul torace di  Marco Calabretta fu proprio la macchina a non defibrillare, non rilevando all’atto del monitoraggio le condizioni per farlo. O almeno è quanto hanno ribadito questa mattina i testi citati direttamente dal gup Domenico Canosa, nell’ambito del processo con rito abbreviato che vede imputato per omicidio colposo Darush Barhi, il medico del 118 che all’epoca soccorse il bimbo di 9 anni di Pineto stroncato da una fibrillazione ventricolare dopo aver avuto un malore sul campo sportivo della cittadina costiera. Campo dove stava giocando una partita di calcio.La scorsa udienza, a fronte di quanto emerso nel corso di una precedente audizione di un infermiere che si trovava sulla prima ambulanza giunta sul campo di calcio (citato come teste dalla difesa di Barhi, che aveva chiesto ed ottenuto l’abbreviato condizionato proprio all’audizione del testimone), il gup Domenico Canosa aveva infatti deciso di riascoltare quest’ultimo e di sentire anche i due allenatori che quel giorno si trovavano insieme a piccoli giocatori.

Testi che sono stati ascoltati questa mattina e che da quanto si apprende hanno tutti confermato l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.

In aula, questa mattina, anche uno dei due consulenti della Procura, il medico cardiologo che aveva redatto la perizia sulla scorta della quale la Procura aveva chiesto l’archiviazione per il medico oggi a processo. Archiviazione alla quale la famiglia del giovane, tramite il proprio avvocato, si era opposta.

Fu proprio all’esito dell’udienza fissata in seguito all’opposizione all’archiviazione che il gip Giovanni De Rensis dispose l’imputazione coatta per il medico del 118. Imputazione in cui al medico, arrivato dopo circa 7-8 minuti a bordo di una seconda ambulanza,  veniva contestato di non aver utilizzato il defibrillatore.

Una ricostruzione diversa da quelle tracciata nelle ultime udienze, con il processo aggiornato a febbraio quando dovrebbe arrivare la sentenza.

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