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Rebus a centrocampo per il Pescara, Kanouté regista e Brugman mezzala può essere la soluzione

Rebus a centrocampo per il Pescara, Kanouté regista e Brugman mezzala può essere la soluzione

PESCARA, 25 settembre – Il rebus è a metà campo. La linea mediana, nel 4-3-3 di Zeman, riveste una funzione nevralgica: cerniera tra difesa e attacco, ha il compito di cucire i due reparti, di velocizzare le giocate e di dare imprevedibilità alla manovra. Al tempo stesso il centrocampo biancazzurro deve contribuire alla copertura del reparto arretrato. Infine ha il compito di leggere i vari momenti della partita e gestirli di conseguenza. Serve, insomma, un buon mix di tecnica e di fisicità, ma servono soprattutto tanto ordine, tanta intelligenza tattica e tanta personalità. Doti che i giocatori professionisti, a meno che non si chiamino Verratti, tendono ad acquisire con l’esperienza.

La mediana biancazzurra, invece, assomiglia ad una scuola calcio: Brugman, con i suoi 25 anni, è l’elemento più esperto del reparto. Ha la stessa età di Mattia Proietti, che tuttavia si affaccia in serie B per la prima volta nella sua carriera. Il resto del reparto è formato da un manipolo di ragazzini: Coulibaly e Kanouté (18 anni), Carraro (19 anni), Palazzi e Valzania (21 anni). Gioventù significa entusiasmo, dinamismo, corsa e voglia di emergere. Significa avere a disposizione elementi che, sotto la sapiente guida di un maestro come Zeman, possono essere svezzati e aiutati crescere. Ma serve tempo.

Il dato attuale, invece, è che in questo reparto non sembrano esserci leader né giocatori in grado di fare la differenza. Gli unici punti fermi sono Brugman e Coulibaly: il primo perchè sul piano della qualità è almeno una spanna sopra gli altri, il secondo perchè è l’unico dotato di quella fisicità e quella corsa che servono come il pane nel reparto nevralgico del campo. Due punti fermi che però, in modi e con accenti diversi, fanno comunque discutere.

Brugman è ormai al centro di un dilemma che sta assumendo i contorni del caso: il ragazzo preferisce agire da play, ma Zeman, pur avendolo schierato in quel ruolo nelle ultime due partite, lo preferisce mezzala. Da mezzala, secondo il boemo, gioca più vicino agli attaccanti e può dunque dialogare e verticalizzare con maggiore frequenza. Nel ruolo di play basso, inoltre, l’uruguaiano non sembra convincere l’allenatore in fase di copertura. Per Coulibaly il discorso è diverso: il pubblico è spesso indisposto dai suoi errori in appoggio e dalle sue imprecisioni. Ed in effetti sbaglia tanto: è un talento da sgrezzare, un giocatore da costruire, che sul piano tecnico deve crescere tanto ed in fretta. D’altra parte, però, sbaglia tanto perchè gioca un’infinità di palloni, è sempre nel vivo dell’azione ed è il moto perpetuo della squadra.

Quanto agli altri, Proietti prima dell’infortunio era il regista titolare ed ha dimostrato di essere un buon geometra, ma non certo l’elemento in grado di illuminare il gioco. Carraro, Palazzi e Valzania, chiamati in causa a sprazzi, sono sembrati piuttosto evanescenti e non in grado di lasciare il segno. Kanouté, invece, entrato nel secondo tempo sia a Salerno che a Cremona, soprattutto in questa seconda occasione ha messo in evidenza caratteristiche interessanti: personalità, buon piede e un tiro da fuori che se non fosse stato per il miracolo compiuto dal portiere avversario sarebbe valso tre punti.

Proprio la gara di Cremona restituisce una serie di indicazioni da non sottovalutare: Kanouté entra a mezz’ora dalla fine, si piazza nel ruolo di play basso al posto di Brugman, con quest’ultimo che torna a fare la mezzala. Sarà un caso, ma gli ultimi 30 minuti della gara sono stati i migliori disputati dai biancazzurri nell’arco della partita, per intensità, fluidità di manovra e costruzione di qualche pericolo. Fino ad allora l’esperto centrocampo grigiorosso aveva completamente annullato la mediana abruzzese.

Forse, allora, potrebbe essere proprio Kanouté quell’elemento in grado di abbinare qualità e personalità che il Pescara ha bisogno di trovare con urgenza. Forse, allora, Brugman deve fidarsi maggiormente di Zeman e credere di più nelle proprie potenzialità da mezzala, visto che in quella posizione è riuscito ad imprimere maggiore vivacità alla manovra. E forse, per concludere, lo stesso Coulibaly è in grado di trarre giovamento dalla presenza nel reparto di elementi che facciano girare la palla con velocità e precisione.

Sarà il campo, nelle prossime settimane, a fornire le risposte e maggiori certezze.

 

(Si ringrazia l’ufficio stampa del Pescara per la foto)

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