Referendum, Casini a Pescara: “Il Sì ce lo ha chiesto Napolitano”
PESCARA, 21 novembre – “Chi ha voluto questa riforma e chi noi applaudimmo, salvo poi esserci dimenticati di averlo applaudito, si chiama Giorgio Napolitano, padrino della riforma. Il Sì è quello che ci aveva chiesto Napolitano. Il No è tenere le cose come stanno. Se vogliamo lasciare tutto così poi non lamentiamoci che le cose vanno male, perché se non le cambiamo siamo artefici del nostro destino”. Lo ha detto il presidente della Commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, oggi a Pescara per partecipare alla manifestazione “Un sì per l’Italia”, promossa anche in Abruzzo dai Centristi per il Sì.
All’incontro, nella Sala Tosti dell’Aurum, ha preso parte anche il senatore Aldo Di Biagio, vicepresidente della Commissione Industria, commercio, turismo, che ha aperto i lavori. Poi l’intervento di Casini, intervistato dal giornalista Francesco De Palo.
Secondo Casini, anche se al referendum dovesse vincere il No, “il 47 o 48% che eventualmente perde è una coalizione politica, mentre il restante 52-53% è il caos. Il problema vero – ha detto – è che, in ogni caso, qualsiasi sia l’esito di questo referendum, da un lato c’è una coalizione politica omogenea composta dai moderati che sostengono il Governo e dal Pd, dall’altra parte c’è Grillo, c’è Berlusconi, c’è Salvini, ci sono D’Alema e Bersani. C’è tutto e il contrario di tutto. Difficilmente potranno mai fare una coalizione politica forze che sono irreversibilmente l’una contro l’altra”.
“Salvini – ha aggiunto – non ha ancora capito, e forse bisognerebbe spiegarglielo, che lui semina e Grillo raccoglie. Tutto quello che sta facendo Salvini vedrà un solo beneficiario: Grillo. Questo credo che debba preoccupare i moderati che oggi sono chiamati a dare un loro voto per questo referendum. Dietro l’angolo c’è Grillo, non c’è Berlusconi”.
“Agli elettori di centrodestra – ha concluso – dico di fare attenzione, proprio perché dietro l’angolo c’è Grillo. In questo momento non vedo alternativa se non l’aiuto a Renzi. Non sono renziano, non sono del Pd e non intendo arruolarmi, ma non c’è alternativa”.